Diabete, le mandorle aiutano contro la glicemia

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Un nuovo studio inglese che ha trovato una correlazione tra salute dell’intestino, livelli di glucosio nel sangue, resistenza all’insulina e progressione del diabete, indica le mandorle come uno snack utile per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2

Nella Giornata mondiale del diabete, un nuovo studio del King’s College di Londra, pubblicato su International Microbiology, aggiunge nuove conoscenze su questa patologia che interessa più di 500 milioni di persone nel mondo con la stima di arrivare nei prossimi 30 anni a 1,3 miliardi, più del doppio, mentre in Italia colpisce il 6% dell’intera popolazione. I ricercatori hanno rilevato una correlazione tra salute dell’intestino, livelli di glucosio nel sangue, resistenza all’insulina e progressione del diabete.

In particolare i dati suggeriscono che le mandorle sono uno snack utile per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2, perché migliorano il controllo della glicemia, la riduzione dell’insulina postprandiale e la maggiore varietà del microbioma intestinale.
Nei diabetici di tipo 2 vi sarebbe una minore diversità nel microbioma intestinale, con livelli inferiori anche di batteri che producono butirrato, un acido grasso a catena corta utile a rafforzare la barriera intestinale e a regolare la funzione immunitaria. Oltre a modifiche allo stile di vita, come una maggiore attività fisica e la perdita di peso, è indispensabile una maggiore attenzione alla dieta, che deve includere verdure, cereali integrali e fibre. Questo mix di attenzioni non solo aiuta a gestire il diabete di tipo 2, ma può anche arrestare o ritardare la progressione dal prediabete al diabete conclamato e rappresenta un approccio sostenibile alla riduzione del rischio.

L’importanza della dieta: il ruolo delle mandorle

Nella dieta un posto di primo piano ce l’hanno le mandorle per le numerose proprietà benefiche, a cominciare dall’effetto positivo sulla modulazione dei livelli di glucosio nel sangue, riducendo la glicemia a digiuno, l’insulina postprandiale, l’emoglobina A1c e migliorando la sensibilità e l’insulina resistenza.

Due studi recenti, pubblicati su Nutrientes e European Journal of Clinical Nutrition, uno condotto nell’arco di tre giorni e l’altro di tre mesi, hanno dimostrato i benefici del consumo di mandorle sul controllo del glucosio nel sangue per gli indiani asiatici con prediabete (o intolleranza al glucosio) e sovrappeso o obesità. Il secondo studio ha aperto nuove strade: quasi un quarto (23,3%) delle persone coinvolte, con prediabete, è tornato a livelli normali di glicemia.
Il campione analizzato era costituito da 60 persone che hanno mangiato 20 grammi di mandorle 30 minuti prima di colazione, pranzo e cena per tutta la durata dello studio. È emersa una riduzione statisticamente significativa del prediabete. Questo fattore non va sottovalutato, dal momento che il 70% delle persone che si trova in questa fase successivamente sviluppa il diabete.

La mandorle, assunte in una piccola quantità, 30 grammi, contengono proteine (6 g), fibre (4 g), grassi buoni e importanti vitamine e minerali come la vitamina E (7,7 mg), magnesio (81 mg) e potassio (220 mg). Queste caratteristiche ne fanno uno spuntino intelligente e energizzante. Inoltre grazie al loro potere saziante, sono ottime alleate per sane abitudini alimentari e per abbattere i chili di troppo.
Uno studio del King’s College di Londra ha scoperto che se adulti sani mangiano mandorle intere o macinate per 4 settimane, la regolarità intestinale migliora grazie all’apporto di fibre. Un ulteriore studio ha rilevato che il consumo di mandorle aumenta l’abbondanza di specifici batteri benefici nell’intestino. Le fibre e gli acidi grassi polinsaturi presenti nelle mandorle potrebbero essere in parte responsabili della modulazione della composizione del microbioma intestinale.

14 novembre 2023

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