Sembra non finire più la querelle legata ai tamponi della S.S. Lazio. La società biancoceleste, come ormai noto, ha come laboratorio di riferimento la Futura Diagnostica di Avellino. Nonostante i tentativi di far chiarezza prima di Massimiliano Taccone ai nostri microfoni (QUI L’INTERVISTA) e poi di Walter Taccone (LEGGI QUI), il caso si è ingigantito ulteriormente nelle ultime ore.
Addirittura secondo il Corriere dello Sport l’ipotesi di reato per Walter Taccone potrebbe essere quella di falso, con il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio che avrebbe già raccolto referti medici e altri documenti (QUI I DETTAGLI).
Un nuovo carico, pesante, lo aggiunge il presidente dell’AIC, Umberto Calcagno ai microfoni di Radio anch’io sport, su Radio 1. Queste le sue dichiarazioni, riportato sull’ANSA: “La procura federale e quella della Repubblica di Avellino sono al lavoro, la ripartenza è fondata su protocolli ben precisi che vanno rispettati”. Umberto Calcagno, presidente dell’Aic, è intervenuto a ‘Radio anch’io sport’ sulla vicenda riguardante l’esito incerto dei tamponi di alcuni giocatori della Lazio. Le cose che emergono – ha aggiunto – potrebbero avere conseguenze molto gravi, non solo sulla salute, ma anche sulla regolarità delle competizioni“.
