Variazione orario di lavoro: se ti rifiuti adesso c’è il licenziamento ma puoi difenderti

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Variazione orario lavorativo, che cosa comporta e come mai potrebbe arrivarti a costare il posto di lavoro, scopri cosa dice la legge.

Il lavoro ci permette di guadagnare denaro per poter vivere serenamente, e far fronte a tutte le spese che dobbiamo sostenere. Al lavoro ci sono regole da seguire, gli orari e i turni vanno rispettati e non ci sono scuse. Soprattutto chi è un dipendente, deve sottostare a ciò che dice il datore di lavoro. Sicuramente ci sono delle eccezioni e inoltre chiunque ha diritto a delle giornate libere o ad uscire prima dal lavoro in casi particolari.

Variazione orario di lavoro- Ilciriaco.it

In alcune circostanze potrebbe capitare che l’azienda per cui si lavora con un contratto a tempo parziale, proponga al dipendente un aumento dell’orario di lavoro. Se il soggetto non è d’accordo, per varie ragioni, come ad esempio per il fatto di non riuscire a conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari o viceversa in teoria ne ha il diritto. Vediamo cosa accade e che cosa può fare il datore di lavoro secondo la legge.

Variazione dell’orario di lavoro, cosa succede se il dipendente si rifiuta

Molte persone iniziano a lavorare con un contratto part-time, potrebbe capitare che il datore di lavoro abbia necessità che il dipendente inizi a lavorare a tempo pieno. Alcuni ne sarebbero entusiasti ma altri potrebbero anche rifiutare l’offerta, volendo comunque preservare il proprio posto di lavoro. Secondo la legge, un rifiuto del genere non è sufficiente per legittimare il licenziamento da parte dell’azienda, tuttavia ci sono delle eccezioni che non vanno assolutamente sottovalutate.

Lavoro, se ti rifiuti di cambiare orario, c'è il licenziamento
Variazione orario di lavoro, come difenderti-Ilciriaco.it

La maggior parte dei contratti in Italia sono a tempo pieno, è previsto un orario lavorativo di circa 40 ore settimanali. Nel caso in cui il rapporto di lavoro sia part-time, si prevedono meno di 40 ore settimanali, in questo caso l’occupazione può essere di tre tipologie. Orizzontale se il dipendente lavora tutti i giorni di meno rispetto ad un orario normale, verticale se il dipendente lavora a tempo pieno solo in alcune giornate. Misto, una forma caratterizzata dalla combinazione delle due forme precedenti.

La trasformazione del rapporto di lavoro da tempo part-time a tempo pieno, sussiste solo se entrambe le parti sono d’accordo. In alcuni casi particolari, potrebbe inoltre essere necessario il passaggio da full time a part-time, la legge infatti stabilisce che ciò è possibile in casi particolari. Se i lavoratori sono affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie croniche, in caso di una grave malattia che colpisce il coniuge, il figlio o i genitori del lavoratore. Anche nel momento in cui l’orario di lavoro varia per queste ragioni, il lavoratore ha comunque diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per lo svolgimento delle medesime mansioni o di mansioni equivalenti.



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