SovraEsposti al Museo Irpino, così l’arte ci salva dalle prigioni contemporaneaa

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Abbraccia passato e presente la Mostra d’Arte Contemporanea “Over Exposed / Sovra Esposti”, a cura di Andris Brinkmanis, con la Direzione Artistica di Rebecca Russo, in programma dal primo al 30 luglio, presso il Complesso Monumentale del Carcere Borbonico di Avellino.

Protagonisti Marina Cavadini, Gianluca Capozzi, Gea Casolaro, Paolo Cirio, Gaia De Megni, Binta Diaw, Delio Jasse, Giulia Maiorano, Edoardo Manzoni, Elisabetta Mariuzzo, Elena Mazzi, Alessandra Messali, Stefano Serretta, Giulio Squillacciotti

La Mostra Sovra Esposti  / Over Exposed“, promossa dal Museo Irpino con la Fondazione Videoinsight“,  prende spunto, nel titolo e nei contenuti,  dall’”onnivisione” possibile nel Carcere Borbonico, la cui struttura “panottica” permette  l’osservazione immediata di tutto il visibile al suo interno. Le persone internate nel Carcere panottico,  a causa della sovraesposizione e della totale mancanza di privacy, sviluppavano malattie mentali, come schizofrenia o dissociazione mentale.

Di qui il riferimento alla società contemporanea in cui siamo “Sovra Esposti”: basti pensare al rumore, agli smartphone, ai media, all’inquinamento, allo stress, alle videocamere, alla videosorveglianza, agli algoritmi, ai raggi infrarossi, alle televisioni, a internet, all’intelligenza artificiale.

“La quantità eccessiva di esposizione alle immagini – si legge nella nota di presentazione della mostra – la velocità con la quale esse  stimolano la mente e il corpo, l’impossibilità di selezionare, in piena libertà, la qualità delle immagini assorbite, provoca superficialità, noia, assuefazione, omologazione.

Jean Luc Godard nel film “La cinese” affermava:  “Il faut confronter les idées vagues avec les images claires” (“Bisogna confrontare le idee confuse con le immagini precise”). Oggi viviamo in una totale confusione dei linguaggi, dove il flusso delle immagini sembra giustificare ogni cosa. Non esiste un contesto migliore di questo ex locus horribilis, per cercare di mettere a fuoco uno sguardo diverso sul contemporaneo e presente. L’Arte può aiutarci a reagire e a sopravvivere perché provoca la presa di coscienza, l’insight; risveglia l’occhio interiore, l’ “Inward Eye” teorizzato dal poeta romantico  William Wordsworth” L’arte finisce per indicare possibili vie di fuga dalle prigioni contemporanee, non più fisiche , ma mentali, interiorizzate; suggeriscono percorsi di cura, interrogano e risvegliano le coscienze.

Rebecca Russo è Filantropa, Mecenate, Collezionista d’Arte contemporanea, Psicoterapeuta, Ricercatrice scientifica, Curatrice.

Ha creato la prestigiosa Collezione Videoinsight®: una raccolta progressiva di Opere d’Arte contemporanea con impatto psicodiagnostico e psicoterapeutico.

Dal 2013 è  Presidente della Fondazione Videoinsight®, istituzione no profit dedicata a scopi umanitari, che brilla per innovazione, integrazione, pionierismo.

La Fondazione è frutto dell’esperienza di promozione del benessere psico-fisico realizzata attraverso l’ideazione e l’applicazione del Metodo Videoinsight®: la cura basata sull’interazione con selezionate Opere d’Arte ad alto impatto terapeutico.

Il Metodo Videoinsight® è stato sperimentato  in Medicina con risultati scientifici rigorosamente verificati, pubblicati e presentati in Congressi medici internazionali.

Obiettivi della Fondazione Videoinsight® sono la promozione e la prevenzione del benessere psicofisico della persona e della comunità attraverso l’esperienza del’Arte contemporanea;  la ricerca scientifica per l’applicazione del Metodo Videoinsight® nella Medicina negli ambiti di prevenzione, riabilitazione, sostegno e cura; la divulgazione internazionale del Metodo Videoinsight® nei contesti del sostegno sociale, dell’educazione, dell’orientamento dei talenti e delle risorse umane, del miglioramento della qualità della vita; l’insegnamento del Metodo Videoinsight® a livello post universitario, in ambito medico e artistico.

 


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