“Siamo tornati grandi”, il sindaco Festa esulta dopo il successo del 16 agosto ma la città si divide

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“Siamo tornati grandi, abbiamo riscoperto l’orgoglio di essere avellinesi”. Lo ha ripetuto più volte il sindaco Gianluca Festa nel commentare il bagno di folla che ha caratterizzato il concerto del 16 agosto. Parole che hanno acceso sui social un vero e proprio dibattito sul rischio che il primo cittadino voglia trasformare i successi del cartellone in uno spot elettorale. E in tanti hanno preso le distanze dal trionfalismo di Festa. Lo chiarisce il giornalista Rino Genovese “A scanso di equivoci, premetto che faccio i miei complimenti all’amministrazione di Avellino per l’ottimo cartellone estivo messo in campo. Capace di coinvolgere giovani da tante regioni, animare il Corso (in verità solo quello), alimentare il commercio (in verità di pochi, vergognoso il comportamento di alcuni commercianti del centro). Al netto di comprensibili ed anche inevitabili disagi, il bilancio al momento lo riterrei positivo. Ma, ciò detto, non riesco a non avvertire il fastidio dell’uso propagandistico (evidentemente pre-elettorale) che alcuni amministratori stanno facendo di quest’estate.

Ieri sera ho ascoltato il sindaco di Avellino dire da un palco dinanzi alla folla in attesa di un concerto: “Siamo tornati ad essere grandi. Siamo fieri di essere avellinesi”. No, questo non lo tollero. Fiero di essere avellinese solo perché qualche artista strapagato (con soldi pubblici, siano regionali o comunali, finalizzati o non finalizzati, poco importa, sono soldi pubblici, quindi anche miei e vostri) è riuscito a riempire le piazze no, non lo accetto.

Alzi il dito chi con UN MILIONE DI EURO (cifre rese note dallo stesso sindaco. Ripeto SOLDI PUBBLICI) non riuscirebbe a fare un cartellone artistico. Basta chiamare i cantanti più in voga, quelli più amati dai giovani, pagarli e si riempiono le piazze. Che ci vuole? E per questo noi saremmo “tornati ad essere grandi, fieri di essere avellinesi”??? Beh no, per me la fierezza e la grandezza avellinese è cosa ben diversa”

“Ho partecipato a tantissime manifestazioni in questo periodo in giro per l’Irpinia, festival – scrive Francesco Celli di InfoIrpinia – sagre, eventi culturali e tradizionali: dappertutto c’è un’estrema voglia di partecipare dopo gli anni di Covid e i pienoni si sono registrati ovunque. Ma in nessun comune (e sottolineo nessuno!) ho visto una tale prosopopea e propaganda elettorale come ad Avellino. Una cosa imbarazzante.

Postazione radio a raccontarsi come sono bravi, selfie a ripetizione, presenzialismo sul palco prima degli artisti, foto con i cantanti usati come trofei… In nessun comune irpino ho visto un sindaco fare una pagliacciata del genere come quella di ieri sera dal palco di piazza Libertà. Questi cantanti in voga che attraggono molte persone sono pagati con i soldi delle nostre tasse comunali ed è del tutto fuori luogo utilizzarli per spot elettorali. Abbiamo proprio perso di vista cosa sia la classe, lo stile e l’umiltà”

“Aggiungerei – sottolinea Amalia Leo – che è stata imbarazzante la miriade di abusivi al Corso compresi improvvisati tirassegno e sfide di forza di reminescenze medioevali.

La città non se lo merita e se vogliamo essere almeno al passo con i tempi perché non si sfrutta la postazione di piazza libertà così ben organizzata e sponsorizzata da radio1 per incontri e confronti invece di esporre le sagome dei cantanti come trofei o premi elargiti a futura memoria……”

Di diverso avviso Aurelio Marotta: “Ieri il Sindaco ha detto ‘Volevo che tornassimo ad amare e vivere Avellino’ ed è vero , quanti di noi soprattutto giovani per avere qualche giornata di svago e rompere la monotonia aveva bisogno di andare fuori città? A Salerno, a Cava o a Napoli? Oggi noi giovani siamo orgogliosi di restare ad Avellino a goderci l’estate perché non tutti possiamo andare in vacanza , siamo tornati a vivere la nostra città che è fondamentale. La maggioranza vede solo il “concertone” ma ci sono tantissime iniziative, musica popolare mostre di pittura, visite guidate del centro storico. Forse vedere la nostra città vissuta non solo da noi pochi intimi ma da persone che da altre province vengono qui ci aiuterà a superare definitivamente la mentalità provinciale che ci attanaglia e a pensare come una grande città perché una città grande può avere gli abitanti ma una grande città ha la sensibilità nell’accoglienza e l’apertura mentale di essere intergenerazionale”

A parlare comunque di un risveglio della città è anche Mario Grasso “Qualche anno fa, ricordo i ferragosto avellinesi pieni di noia, tristezza e una città spesso vuota. Amministratori che erano capaci solo di burocratizzare e svuotare una città rendendola amorfa, spenta e poco attraente. Oggi Avellino sta vivendo una nuova rinascita in tal senso, e questo e’ innegabile. Può piacere o meno, può essere discutibile o meno, il modus operandi del sindaco, ma gli deve essere riconosciuta la vitalità e la voglia di rendere viva la propria città. Come e’ anche giusto mantenere una visione critica rispetto all’ efficacia dell’ azione amministrativa rispetto a temi più caldi”.

“Lungi da me fare come tanti e criticare solo – spiega Pasquale Matarazzo – ma il delirio dell’onnipotenza è rischioso anche per lui, ma vaglielo a fare capire. Comunque complimenti all’amministrazione ma un po’ più di umiltà non guasterebbe”

Emilia Bonaventura, guida turistica e anima di Riscopriamo Avellino ricorda che non c’è solo il cartellone estivo nella progettualità dell’amministrazione Festa: “Vorrei far osservare che questo è il secondo anno che portiamo avanti il progetto RiscopriAmo Avellino, il cui obiettivo è quello di far riappropriare i cittadini della storia, cultura, identità e tradizioni del capoluogo in particolare, ed in senso più ampio della provincia e della regione, attraverso visite guidate condotte da guide turistiche abilitate ed autorizzate. Diverse centinaia sono stati i visitatori provenienti anche da fuori regione, che hanno avuto l’ occasione di apprezzare la bontà della iniziativa”.

Si dice deluso il Maestro Massimo Santaniello: “Avellino… la città della mia formazione musicale…La città di tantissimi musicisti e artisti di spessore. Purtroppo tutto è perso.. Nessuno piu è capace di creare perché ci vuole sacrificio, determinazione e competenza.. Conservatorio allo sbando, Teatro Gesualdo altrettanto.. Se Geolier è il futuro della musica allora siamo veramente messi male, soprattutto se a contrattualizzarlo è stata un’amministrazione pubblica”.

“Con quello che ha speso a danno dei servizi a cui quei soldi sono stati sottratti c’è ben poco dall’essere fieri” spiega l’avvocato Rita Cesta


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