Si conclude l’era Festa. Dai lavori pubblici al “Brand Avellino”, cosa resta degli ultimi 5 anni

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Si è ufficialmente conclusa la consiliatura dell’amministrazione guidata da Gianluca Festa. L’epilogo, ricco di colpi di scena, non lo avrebbe immaginato nessuno. Dall’onda di inchieste giudiziarie che ha travolto il Comune di Avellino alle dimissioni del consigliere Diego Guerriero, della dirigente Filomena Smiraglia e del primo cittadino, per finire alla nomina del prefetto che traghetterà l’ente fino alle elezioni di giugno.

Chiusa l’era di uno dei primi cittadini più discussi di sempre, cosa resta degli ultimi cinque anni?

Ci viene in soccorso la relazione di fine mandato, che ha preceduto l’ultimo consiglio comunale presieduto dalla sindaca facente funzioni Laura Nargi. Il documento, predisposto e sottoscritto dal sindaco entro e non oltre il novantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato, vede l’elenco dettagliato di tutta l’azione amministrativa messa in campo dal 2019 al 2024, nel quale l’amministrazione ha potuto vantare i “successi” inanellati nell’ultimo quinquennio.

Aprono la relazione i due settori più discussi nell’assise comunale e nelle schermaglie politiche tra maggioranza e opposizione: lavori pubblici e bilancio e tributi. Per i primi si legge che “il Comune è riuscito nell’impresa storica di portare a compimento tutti i cantieri cittadini irrisolti da 20 anni. Tunnel, Piazza Castello, Metropolitana leggera, Centro per l’Autismo e la riqualificazione e riapertura del vecchio Mercatone“.

Nella lista delle ex grandi incompiute avellinesi, ci sono due note stonate: il tunnel, inserito in quanto in un primo momento sembrava prossimo all’inaugurazione, resta ancora interdetto al traffico veicolare. Stesso discorso per il Centro per l’Autismo. Oggetto di un duro braccio di ferro tra Asl e Comune, risulta ancora senza una chiara destinazione di utilizzo.

La seconda voce – bilancio e tributi – vede un focus sul Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale. Si legge che, in data 31 gennaio 2023, è stato sottoscritto, tra Comune e Presidenza del Consiglio dei Ministri il “Patto per Avellino“, un accordo per il riequilibrio strutturale e per il recupero del disavanzo, che porterebbe nelle casse dell’Ente contributi per circa 2 milioni e 500mila euro l’anno, per dieci anni.

Un punto che, però, ha visto la bocciatura da parte della Corte dei Conti in quanto, “al momento della sua stipulazione – scrivono i magistrati – il termine per la riformulazione era già spirato, con la conseguenza che si era già consumata la decadenza della facoltà di rimodulare/riformulare il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Caduto il termine, pertanto, l’accordo non avrebbe potuto validamente autorizzare la rimodulazione o riformulazione del piano originario”.

Delle quarantacinque pagine di relazione, una delle più discusse è senza dubbio quella legata ai grandi eventi. L’amministrazione mette in evidenza tutti i principali concerti, da Antonello Venditti al Summer Festival, alle kermesse internazionali, su tutte l’Eurochocolate. Nessun riferimento alle spese che hanno dovuto affrontare le casse comunali che, secondo indiscrezioni, si aggirerebbero intorno ai due milioni di euro solo dallo scorso agosto a oggi. Molti di questi eventi sono sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica.

Righe di trionfo anche per le politiche giovanili, con “importanti iniziative in favore dell’universo giovanile”. Nessuna di queste ha visto la riattivazione del Forum dei Giovani, compito che sarebbe dovuto essere dell’assessore con delega Stefano Luongo, unico ed ultimo presidente del forum.

Infine, la “creatura” targata Festa: la “Promozione del Brand Avellino“. Istituito un assessorato ad hoc, affidato alla giornalista e foodblogger pugliese Barbara Politi, ha avuto l’onere di “creare un vero e proprio Brand Avellino da esportare fuori dai confini provinciali e regionali”. Con quali risultati, non è dato sapere. Riferimento anche alla promozione del “Premio Ettore Scola”, organizzato e andato in scena una sola volta.


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