Finito ottobre, scaduta l’opzione call in favore di Giannandrea De Cesare: l’Us Avellino 1912 è totalmente, definitivamente di Angelo Antonio D’Agostino.
L’imprenditore di Montefalcione si è sempre detto tranquillo, nonostante la presenza di questa clausola che potesse riportare la società biancoverde in mano a De Cesare, magari dopo sforzi economici importanti da parte sua.
Ma così non sarà: quella Sidigas è una parentesi chiusa a doppia mandata. Tra ricordi positivi (perché ce ne sono) e quelli negativi. Non va dimenticato come l’imprenditore partenopeo abbia risollevato la società dalle macerie dopo Walter Taccone, portando dalla D alla Lega Pro in un solo anno l’Us Avellino, con una cavalcata trionfale.
Di certo non verranno dimenticate le incertezze arrecate, il rischio fallimento, la retrocessione della Scandone.
Insomma, un “a mai più rivederci” che di certo non dispiacerà ai tifosi del calcio biancoverde. E che, forse, non dispiacerebbe nemmeno a quelli della palla a spicchi.
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