Polo Giovani, taglio del nastro “senza” politica. Il Vescovo Aiello: questo luogo una speranza per il futuro – IL CIRIACO

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«Posi per un attimo il celebre lanciafiamme, per dare una carezza ai giovani irpini». Con queste parole il Vescovo Arturo Aiello ha accolto il Presidente della Regione Vincenzo De Luca per il taglio del nastro del Polo Giovani di via Morelli e Silvati (Leggi qui). Un pomeriggio in cui la politica, nonostante l’imminente avvio della campagna elettorale per le regionali, è rimasta fuori dai cancelli. Chi si aspettava di vedere in prima fila i candidati (o aspiranti tali) della coalizione di centro sinistra a sostegno di De Luca, è rimasto deluso. Ad assistere alla cerimonia, dei futuri candidati, solo coloro i quali ricoprono un ruolo istituzionale in Regione, la Presidente del consiglio Rosa D’Amelio e il consigliere del Governatore per le Aree Interne Francesco Todisco. Con loro in prima fila il Prefetto Paola Spena, la dirigente del Genio Civile regionale Roberta Santaniello, il manager dell’azienda ospedaliera “Moscati” Renato Pizzuti e il sindaco Gianluca Festa. E proprio con quest’ultimo, potenza della Chiesa, del caldo torrido o dell’approssimarsi del voto, i rapporti sono apparsi più distesi delle ultime volte. Quel “resta con i piedi a terra vagliò” che De Luca rivolse al sindaco dinanzi al Teatro all’arrivo del Premier Conte, così come le bordate per il modello screening Corea in salsa avellinese durante l’emergenza sanitaria, sembrano appartenere al passato. Tra i due, oltre la gomitata di saluto d’ordinanza ai tempi del Covid, anche qualche battuta e la promessa di un invito a De Luca a ritornare a visitare il complesso di via Morelli e Silvati quando il Comune darà l’ok all’apertura del bar (“verrò a prendere una granita” ha detto De Luca, “ti inviteremo” ha assicurato Festa).

Pochi gli esponenti di giunta e consiglio presenti, confusi tra la folla di fedeli, scout e giovani dell’azione cattolica, il commissario del Pd Aldo Cennamo e l’ex senatore Vincenzo De Luca.

A ripercorrere il lungo iter che ha portato alla realizzazione del Polo Giovani, il Vescovo Aiello. «Sono passati venti anni da quando monsignor Pierro ideò questa struttura, la cui realizzazione è poi passata per le mani dei vescovi successivi, Forte poi Marino ed infine io, cambiando più volte destinazione, progetto e forma. Ci sono state stagioni in cui abbiamo trovato comunione di intenti, altri in cui questo polo è stato avvertito quasi come una zavorra, ma vanno così le cose della vita. A settembre 2017 decidemmo di offrire uno spazio ai giovani della città e non solo.
L’Irpinia ha il triste primato dei suicidi, anche giovanili, e della mancanza di opportunità acuite dalla crisi sanitaria.  Non abbiamo la presunzione di risolvere problemi annosi, ma siamo consapevoli che ci vogliono luoghi perché le cose accadano». Una struttura che gode anche della benedizione di Papa Francesco, come annuncia Aiello prima di rivolgersi al Governatore. «A De Luca chiedo di posare per un attimo il suo celebre lanciafiamme, per dare una carezza di incitamento ai giovani avellinesi, affinché non siano più portaborse di qualcuno ma condottieri di una buona rivolta su questo nostro pianeta martoriato» conclude il Vescovo.



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