Out here, all’Eliseo festival dedicato ai protagonisti della musica indipendente

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Un festival nella cornice dell’Eliseo, nato dal lavoro sinergico tra Fitz e Sometimes Collective, con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato al Turismo del Comune di Avellino, guidato dal vicesindaco Laura Nargi. Questa mattina la presentazione a Palazzo di Città con la partecipazione del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e dei referenti delle associazioni “Fitz” e “Sometimes collective”, Raffaele PulzonePaolo Pilone e Pier Mariconda.

Si parte venerdì 1 marzo all’Ex Cinema Eliseo con il live dei Vanishing Twin, trio londinese formato da Cathy Lucas, Valentina Magaletti e Susumu Mukai, generatori di un pop sghembo ed esoterico. Con già 4 dischi all’attivo e numerosi progetti paralleli di successo, i live dei Vanishing Twin hanno già toccato larghe zone dell’Europa e degli Stati Uniti, con tanto di live registrato per la storica KEXP radio di Seattle. Arrivano ad Avellino a margine dell’uscita di Afternoon X, album del 2023 che ha ricevuto ottime review da riviste di settore come The Wire, Uncut, Mojo, The Quietus, Pitchfork e gli italiani Rumore e Sentireascoltare. Un’occasione unica per allineare corpo e mente in un momento di atomico piacere sonoro.

Venerdì 15 marzo, sempre presso l’Ex Cinema Eliseo, sarà il giorno dei MEMORIALS, progetto di casa a Brighton nato dalla collaborazione tra Verity Susman (Electrelane) e Matthew Simms (già WIRE, It Hugs Back, Better Corners). La loro musica è una combinazione sapiente di brani multi strumentali, freakout psichedelici e loop di nastri risuonati dal vivo. Tra i migliori album dell’anno secondo la rivista britannica The Quietus, un pezzo di storia della musica alternativa atterrerà in città per portare sul palco il live onirico e immersivo che attinge dalle tracce dei tre capitoli di Music For Film, il positivo trittico di debutto uscito nel 2023.

Saranno i progetti italiani ma dall’ampio respiro internazionale di Bono / Burattini e Marta Del Grandi a dare vita alla terza tappa di Out There. Il 17 maggio, la sala centrale dell’Eliseo di Avellino vedrà i live del duo composto da Francesca Bono, voce e musicista già parte del gruppo indie rock Ofeliadorme, e Vittoria Burattini, percussionista e batterista dei Massimo Volume. Il duo performerà le tracce del loro primo long playing “Suono In Un tempo Trasfigurato”, album pubblicato dalla bolognese Maple Death Records e dalla forte connotazione esistenziale, ispirato dal lavoro della cineasta sperimentale ucraina Maya Deren, attiva negli Stati Uniti nella prima metà del secolo. Secondo la rivista Sentireascoltare “il disco evoca tanto lo sperimentalismo del Gruppo Di Improvvisazione Nuova Consonanza, quanto l’influsso di opere figlie della library music come Società Malata di Daniela Casa, ma anche il senso cinematico di uno dei massimi compositori italiani come Ennio Morricone, e non di meno la ricerca di Suzanne Ciani, Laurie Spiegel e Laurie Anderson”.

 

Nella stessa sera si esibirà Marta Del Grandi, italiana di nascita ma cittadina del mondo, che ha formato la propria esperienza di essere umano e musicista soggiornando in Cina, India, Nepal e Belgio. Uscito nel 2023 per la britannica Fire Records “Selva” è il titolo del suo ultimo album, fortunato seguito del precedente “Until We Fossilize”, con cui ha raggiunto l’interesse trasversale di numerose testate italiane e internazionali. Tra le sue influenze cita le sonorità della italo-islandese Emiliana Torrini e di Aldous Harding. Con alle spalle una formazione jazz, Del Grandi nel tempo si è avvicinata ai suoni del cantautorato femminile di My Brightest Diamond e St. Vincent, tra le altre.

 

La serie di eventi si chiuderà il 23 maggio con il live di Le Cri Du Caire, progetto che nasce intorno alla figura del giovane poeta, cantante e compositore Abdullah Miniawy. Scoperto da Blaise Merlin, direttore del festival La Voix est Libre durante i giorni turbolenti e tumultuosi della protesta di Piazza Tahir al Cairo nel 2013, è grazie all’ascolto in studio della voce potente e ipnotica dell’allora giovanissimo Miniawy che la magia si compie. Le Cri Du Caire cantano delle speranze, le sofferenze e della voglia di riscatto della gioventù egiziana. Una collaborazione che porterà Miniawy, con il supporto di Merlin a esibirsi in numerosi festival europei – tra cui il Le Guess Who di Utrecht – rendendo poi stabile la presenza del cantante in Francia. Come in una sorta di esilio forzato, Miniawy canta con profondità e forza uniche il dolore della lontananza.

 


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