Menopausa: rapporti sessuali difficoltosi, come controllare il peso, microfratture e riabilitazione

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di Laura Della Pasqua

1. Rapporti sessuali difficoltosi: come parlarne al partner?

2. Sono in menopausa da 3 mesi e non sono ingrassata. Può succedere più avanti?

3. Microfrattura al collo del femore: la riabilitazione è lunga?

1. Rapporti sessuali difficoltosi: come parlarne al partner?

È uno dei problemi più manifestati dalle donne. Con la menopausa, il corpo cambia e i rapporti intimi diventano più difficili a causa della secchezza vaginale. Per molte donne è difficile confidare al partner le problematiche di questa nuova fase della vita, specie se il compagno è un cinquantenne o anche più giovane, ancora nel pieno della vita sessuale. Una survey condotta in UK dal Family Law Menopause Project e dal Newson Health Research and Education, rivela che il 50% delle intervistate ha dichiarato che soprattutto le difficoltà sperimentate nei rapporti sessuali, hanno inciso sulla separazione. E alla domanda sul motivo per cui queste difficoltà non siano state affrontate e condivise con il partner, le donne hanno risposto che lui non avrebbe capito o che si vergognavano. In Italia la situazione non è molto diversa. Che fare se non si può ricorrere alle terapie ormonali che aiutano a ristabilire la lubrificazione vaginale? Il parere dei ginecologhi e degli psicologi è parlare, parlare e parlare, senza timori o vergogna. E se la penetrazione comincia a essere dolorosa, utilizzare creme e ovuli lubrificanti, coinvolgendo il partner, come se fosse un gioco di iniziazione erotica. Un problema può diventare l’opportunità di scoprire altre metodologie del piacere e creare una intimità più profonda. La ricetta è di crescere e avanzare nella vita insieme.

2. Sono in menopausa da 3 mesi e non sono ingrassata. Può succedere più avanti?

L’aumento del peso non è sempre la conseguenza immediata dell’entrata in menopausa. Dipende essenzialmente dallo stile di vita. Se si ha una vita sedentaria e si è amanti della buona tavola, si ingrassa al di là del calo ormonale. Vige sempre la regola che le calorie introdotte non devono superare quelle consumate. Se si brucia meno a causa di scarsa attività fisica combinata al cambiamento ormonale della menopausa, si tende a mettere su chili soprattutto sulla fascia addominale. Se da 3 mesi la rilevazione della sua bilancia è immutata, bene! Tre mesi sono pochi per fare un bilancio, ma se il peso invariato è il risultato di attività fisica e alimentazione equilibrata, vai avanti tranquillamente su questa strada. È quella giusta.

3. Microfrattura al collo del femore: la riabilitazione è lunga?

Una delle conseguenze della menopausa è la perdita di massa ossea. È un processo che inizia intorno ai 40 anni e accelera con la fine del ciclo mestruale e il crollo degli ormoni estrogeni che sono i “guardiani” della salute delle ossa. Il 30% delle donne con più di 60 anni soffre di osteoporosi, cioè di fragilità delle ossa a causa della perdita di calcio. Quando si verificano fratture, anche piccole, la riabilitazione è più lunga proprio perché le ossa sono meno forti. Per preservarle dalla perdita di calcio sono fondamentali due abitudini di vita: attività sportiva in grado di sollecitare muscoli e ossa e un’alimentazione ricca di vitamine e con pochi grassi animali per non aumentare di peso. Sono fattori di rischio dell’osteoporosi il fumo (il suo effetto anti-estrogenico, aumenta la carenza di estrogeni e aumenta la perdita di tessuto osseo) e l’alcol. Caffè e tè sono agenti chelanti del calcio, riducendone l’eventuale assorbimento osseo. Se la vitamina D, dalle analisi del sangue, risulta carente sono consigliabili gli integratori.





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