Maturità, Seneca al liceo classico non fa paura. Qualche difficoltà allo scientifico

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Quando i primi candidati escono dalle aule del liceo Colletta, al termine della seconda prova, sono passate da poco le tredici e il sole è cocente. Ma il sospiro è di sollievo. Per loro un brano di Seneca che si rivolge all’amico Lucilio “Chi è saggio non teme il volgo”, per ribadire che cercare il favore della folla non porta felicità ma alla rovina. Annabella Annunziata e Sara Spiniello si dicono soddisfatte, parlano di una prova ampiamente alla loro portata “Speravamo in Seneca, che avevamo trattato bene durante l’anno ma ci sembrava impossibile che uscisse, dato che era già stato proposto un suo testo lo scorso anno. Il brano sul rapporto tra il saggio e il popolo era accompagnato da tre quesiti che presupponevano una buona conoscenza dell’autore”. “E’ stata quasi più semplice della prova di ieri, le tracce dello scritto di italiano ci hanno un po’ spiazzato, – prosegue Sara – io sono stata tra le poche ad affrontare l’analisi del tetso su Moravia, mi piaceva la domanda in cui ci veniva chiesto di affrontare il concetto di borghesia. Ora ci tocca il colloquio, la prova più temuta perchè coinvolge più discipline”. Lorenzo Fucito ed Emanuele Tecce, anche loro allievi del Colletta, parlano di “una traccia molto interessante, bello il messaggio del testo con tanti spunti di riflessione anche sul presente, dall’idea della ricerca di uno status sociale ai concetti di vita morale e otium senchiano. La commissione è stata molto rigorosa ma è giusto così, è un esame, è importante che ciascuno svolga ogni prova contando sulle proprie forze. Certo, la prova di italiano  è più personale e ti dà maggiore libertà, credo ciascuno di noi si senta più sicuro. Ci siamo divisi tra la traccia sulla Fallaci e i conflitti e quella su Whatssap”.

A parlare di una prova particolarmente difficile gli studenti del liceo scientifico del De Luca alle prese con la prova di matematica. Lo spiegano Ferruccio Capone, Francesca Limongiello, Luigi Renna e Gabriele Donatiello, “Erano otto quesiti, dalle funzioni a teoremi fino alla geometria, eravamo chiamati a svolgerne quattro, molto complesso, in particolare, il problema sulle funzioni. Diciamo che lo svoglimento della prova ha richiesto tutte e cinque le ore. Ci aspettavamo dei quesiti un po’ più semplici, anche tenendo conto delle difficoltà legate alla pandemia con cui abbiamo dovuto fare i conti negli anni passati. Ora l’ultimo scoglio, l’orale”

 


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