“L’Irpinia è Adesso”, parte da sinistra la sfida al Pd – IL CIRIACO

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Gennaro Romei

Uno spazio politico a sinistra del Partito Democratico ispirato al partito spagnolo Podemos, per mettere insieme i valori del cattolicesimo democratico, socialisti e sinistra. E’ l’aspirazione del neo nato movimento L’Irpinia è Adesso presieduto dall’ex assessore comunale di Avellino Gennaro Romei scelto all’unanimità dai soci fondatori lo scorso 28 maggio a Lioni.

Romei, perché l’Irpinia è Adesso.
Si avverte la mancanza di un soggetto politico diverso nel perimetro del centrosinistra, più vicino ai territori e che sappia interpretare le istanze. Il movimento non a caso nasce in alta irpinia, un territorio bellissimo e abbandonato. Pensiamo al depotenziamento degli ospedali di Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi, alla chiusura del tribunale, alla mancata salvaguardia dell’ambiente.

Chi l’accompagna in questa nuova avventura? 

Ci sono amministratori ed ex amministratori che credono in questo progetto. Salvatore Sicuranza (Bisaccia), Michele Carifano (Sturno), Ferdinando Intintoli (Torella dei Lombardi), Giuliana Delli Gatti (Montella), Amalio Santoro (Avellino), Giuseppe Testa (Caposele), Salvatore Ruggiero (Lioni), Felicino Santoro (Castelfranci), Alfonso Merola (Caposele), Mario del Goleto (Torella dei Lombardi), Gerardino di Popolo (Calabritto), Michele Cetta (Sant’Angelo dei Lombardi). Il movimento è aperto e plurale, chi vuole aderire è ben accetto. Abbiamo contatti l’associazionismo del territorio, della bassa irpinia e valle caudina. La rete di contatti si sta ampliando e questo anche grazie ai social.

Politicamente dove vi collocate?
Siamo un cantiere che ha messo insieme esponenti del cattolicesimo democratico con esponenti della sinistra, ambientalisti e socialisti. Vogliamo gettare un seme per la nascita di un nuovo soggetto politico a sinistra che metta insieme tutti i partiti ed i cattolici democratici che non si riconoscono nel Pd. Guardando oltre i confini, l’ispirazione ad una forza politica come Podemos in Spagna che parla di europeismo, patriottismo, ma tiene ferma l’asticella sui valori di sinistra.

Potreste essere visti come la solita forza politica che nasce alla vigilia delle elezioni….
Il progetto nasce per contribuire all’unificazione di una forza politica che sia a sinistra del Pd, incontra le regionali ma va oltre. E’ ovvio non passeremo inosservati, il movimento comunque sarà in campo. Dobbiamo valutare in che forma, sicuramente con la necessità di una discesa in campo di una classe dirigente attenta ai territori. Cosa non accaduta in questi cinque anni.

L’Irpina è Adesso getta le basi in alta irpinia, territorio da cui proviene parte della classe dirigente irpina.
L’idea è tracciare una strada differente. Al di là dei tagli di nastro interrotti soltanto dall’emergenza. L’epidemia ha evidenziato l’assenza di punti di riferimento per l’alta Irpinia ma non solo. In Irpinia oltre la voce del presidente De Luca non si è sentita alcuna a tutti i livelli.

In quale area politica vi ritrovereste?
Il quadro non è ancora chiaro. Non spetta a noi del movimento decidere chi sarà la figura apicale. Certo è difficile andare oltre lo schema nazionale.

Schema che in Campania sembra sia già saltato. Se doveste sostenere De Luca?
La nostra è una posizione critica per quello che abbiamo detto in precedenza. Ma sappiamo anche che è difficile immaginare altro. Non c’è tempo per costruire altri percorsi. Con tutti i distinguo, tutte le criticità emerse nella sua gestione, si può immaginare, se fosse riproposto lo schema nazionale, un percorso all’interno del centrosinistra. Rafforzandolo. Ci aspettiamo dal Pd l’uscita dal mutismo ed una apertura agli alleati.

Avete preso posizione sul caso Avellino dopo i fatti di sabato con protagonista il sindaco Gianluca Festa. Non  sono arrivare le scuse alla comunità.
Mi auguro innanzitutto si interrompa l’eterna campagna elettorale. Da quelle scene emerge un dato. In uno Stato di diritto che funzioni Festa andrà incontro inevitabilmente a delle problematiche. Il suo tentativo di giustificare crea ancora più sconcerto nei confronti della comunità rispettosa delle misure anticovid, delle persone che hanno sofferto in prima persona ed hanno perso dei cari, degli esercenti commerciali che con tanta difficoltà stanno provando a risollevarsi. Festa ha un problema, è un uomo solo al comando.

Si spieghi…
Sconta il fatto di non avere in giunta ed in consiglio comunale persone all’altezza con cui confrontarsi. Le scelte dell’ultimo anno sono l’esempio della mancanza di confronto. L’abbandono del centro storico, lo spostamento del terminal senza miglioramento dei livelli d’inquinamento. Il nuovo terminal bus dove non c’è un minimo di servizio confortevole. La delocalizzazione, con tutte le conseguenze, del mercato bisettimanale tra i più importanti della Campania resta ancora una scelta incomprensibile. L’indicazione sbagliata di campo Genova senza tener conto delle esigenze degli utenti e poi la scoperta dell’inidoneità dell’area dopo aver speso 150mila euro. Poca cura del verde sia nelle periferie che al centro. Mentre attendiamo le proposte per la fase 2 già iniziata da due settimane, abbiamo verificato che ha tolto il pagamento dei parcheggi nel periodo in cui non si poteva circolare e dopo aver annunciato la cancellazione della Tari, ha fatto retromarcia parlando di sospensione. Se pensa di nascondere questi problemi con le dirette sociale o le uscite del sabato sera si sbaglia di grosso. Alla base di tutto manca il confronto con la sua giunta ed il consiglio. La città ha compreso che risponde ad equilibri che appaiono contrastanti tra di loro. Ci sono ambizioni differenti in consiglio comunale.



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