L’intelligenza artificiale in medicina | Corriere dell’Irpinia

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di Giuseppe Rosato*

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) in medicina è un campo in rapida crescita che offre molte opportunità per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e la ricerca medica. Può essere applicata in quasi ogni ambito della medicina, tra cui lo sviluppo di farmaci, le decisioni sui trattamenti, la cura del paziente e le decisioni operative. La medicina moderna, che diventa sempre più una medicina di precisione, si sta spostando a grandi passi verso l’intelligenza artificiale, la cui applicazione, in futuro, su larga scala cambierà molto nella vita degli uomini. Alcuni esempi di applicazione nel settore medico sono: Il supporto clinico decisionale: gli strumenti abilitati all’intelligenza artificiale possono aiutare i medici a trovare informazioni rilevanti nella letteratura medica non strutturata per supportare le decisioni di cura. La diagnostica per immagini: gli strumenti di intelligenza artificiale possono analizzare TAC, radiografie, risonanze magnetiche e altre immagini per rilevare eventuali lesioni o altri risultati che potrebbero sfuggire all’occhio umano. Monitoraggio dei pazienti: i modelli di macchine learning possono osservare i segni vitali dei pazienti in terapia intensiva e avvisare i medici se aumentano degli specifici fattori di rischio. La ricerca clinica: l’intelligenza artificiale può individuare gli schemi e aiutare i ricercatori a creare gruppi di pazienti dinamici per studi e sperimentazioni cliniche. Organizzazione sanitaria: l’intelligenza artificiale può offrire soluzioni pratiche per ottimizzare l’erogazione dei servizi aumentandone l’efficienza e per assicurare un’assistenza sanitaria personalizzata e accessibile. Tuttavia, ci sono anche delle sfide e dei limiti da considerare, come la qualità e la sicurezza dei dati, la privacy e la protezione dei pazienti, la responsabilità e l’etica, la formazione e l’accettazione degli operatori e dei pazienti. In ogni caso, affrontare oggi il tema dell’intelligenza artificiale in sanità non è più una scelta, ma una necessità. Tutti i professionisti sanitari, ricercatori e chiunque, a vario titolo, lavori in ambito sanitario devono acquisire conoscenze di base rispetto all’intelligenza artificiale. Per garantire che questa metodologia produca conoscenze affidabili basate sull’evidenza è necessario però integrare il processo decisionale clinico con l’intelligenza artificiale generativa. La convergenza tra questi elementi, se rigorosamente verificata e integrata con le pratiche sanitarie tradizionali, apre la strada a un modello di “intelligenza artificiale clinicamente spiegabile, equa e responsabile”. Questo modello enfatizza non solo l’abilità tecnica della AI, ma anche la sua comprensibilità, la natura collaborativa e il fondamento etico, assicurando che l’AI agisca come uno strumento aumentativo piuttosto che come decisore opaco e autonomo. Il modello di AI immaginato nell’assistenza sanitaria è quello in cui l’AI agisce come un assistente intelligente, trasparente ed adattabile nel complesso processo decisionale clinico, migliorando, piuttosto che sostituendo, l’esperienza umana e mantenendo medici, esperti e pazienti al centro del processo decisionale. Questo approccio non solo sfrutta i punti di forza dell’AI nell’elaborazione dei dati e nel riconoscimento dei modelli, ma sostiene anche il valore insostituibile del giudizio umano, dell’esperienza del ragionamento etico, tutti cruciali per fornire un’assistenza sanitaria di alta qualità e incentrata sul paziente. L’AI non deve quindi diventare strumento per ridurre il corpo medico, ma semmai per riorganizzarlo e rinforzarlo nelle sue competenze. Il parlamento europeo, verificato che l’AI è già entrata nel nostro quotidiano, rileva che ci sono alcune problematiche legate al controllo, all’etica, all’innovazione e alla necessità di avere regolamentazioni da dover prendere in considerazione. Fatte le regole, il prossimo passo è costruire un sistema di governance che le faccia rispettare e “che imponga un rigido controllo delle applicazioni più rischiose per la sicurezza dei cittadini e l’integrità del mercato”.

*Cardiologo. Presidente Casa di Cura Villa Dei Pini – Av


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