Le nuove restrizioni slittano a venerdì, ma la Campania diventa zona gialla – IL CIRIACO

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Slitta di 24 ore l’entrata in vigore del nuovo Dpcm. Dunque le nuove restrizioni inizieranno venerdì 6 novembre. La conferma arriva da Palazzo Chigi: “Tutte le nuove norme previste dall’ultimo Dpcm – quelle riservate  alle aree gialle, arancioni e rosse – saranno in vigore a partire da venerdì 6 novembre. Lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività”.

La Campania da zona arancione, così come era stata individuata nello schema approvato dal governo, viene declassata da zona di rischio medio-alta, a zona gialla dunque a rischio moderato. Un cambio contenuto, stando a quanto annunciato dal Premier Conte, nell’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che, però, si basa su dati aggiornati al 25 ottobre.

Dunque, almeno per ora, rientra il divieto di chiusura totale di bar e ristoranti, che potranno restare aperti fino alle 18.

La fascia gialla nazionale prevede la limitazione della circolazione delle persone dalle 22 alle 5 del mattino successivo. Con il nuovo Dpcm torna l’autocertificazione per gli spostamenti in Italia: in tutto il paese scatterà il coprifuoco alle 22 e, dunque, la necessità di giustificare i propri spostamenti sarà necessaria anche nei Comuni inseriti nelle zone gialle.

Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori: per le scuole elementari e medie e per i servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);

Si prevede la chiusura nelle giornate festive e prefestive di medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole.

Bar e ristoranti dovranno chiudere alle 18, ma avranno la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica.

Un cambio di prospettiva serale, visto che fino al tardo pomeriggio la Campania oscillava tra la massima gravità e la media gravità. A poter cambiare, sempre su decisione del Ministero, la condizione di rischio della regione, e dunque le eventuali ulteriori restrizioni, sarà l’andamento della pandemia e l’aumento dell’indice rt che, qualora superasse l’1,5, comporterebbe automaticamente il passaggio da una fascia all’altra di criticità.

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