“Io posso, Percorsi di autonomia e Storie di donne”, una rete territoriale al servizio delle vittime di violenza

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Al Circolo della Stampa è stato presentato questa mattina il progetto: “Io posso: Percorsi di autonomia, storie di donne”.

L’iniziativa è stata organizzata con lo scopo di discutere del sostegno da fornire alle donne vittime di violenza per facilitare il loro accesso nel mondo del lavoro. Riuscire a trovare un’occupazione è, infatti, uno dei passi più importanti per liberarsi dal ciclo della violenza. Sono molte le donne che scelgono di non denunciare la loro drammatica situazione familiare perché legate al carnefice non solo da un punto di vista affettivo ma anche economico.

Al tavolo presenti i rappresentanti del lavoro, riferimenti istituzionali pubblici e privati che si occupano di violenza di genere, di inclusione di gruppi svantaggiati, introdotti da Maria Rosaria Famoso, coordinatrice della Casa di accoglienza “Antonella Russo”.

Io posso, è la sintesi del nostro progetto Reama Realuded, al progetto partecipano nove centri su tutto il territorio nazionalecosì spiega Maria Rosaria Famoso – dalla Toscana alla Campania, passando per il Lazio. Noi questa mattina, raccontiamo la nostra rete territoriale fatta da un’associazione tra pubblico e privato. Sono sette anni di attività di casa rifugio, dove siamo ben consapevoli che da soli non andiamo da nessuna parte e che c’è bisogno che arrivi un’autonomia attraverso il lavoro e l’autonomia abitativa.

Noi ad oggi abbiamo accolto 61 donne e 73 bambini, molte provenienti dalla provincia di Avellino e dalla zona del napoletano e siamo convenzionati con loro da un anno. Molte di loro ce l’hanno fatta,  si sono reinserite nel lavoro e nel sociale”.


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