In pensione con la cristallizzazione del diritto: ancora possibile nel 2024, ma attenzione ai requisiti

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Più flessibilità per l’esercizio del diritto previdenziale: con la cristallizzazione del diritto, anche nel 2024, si può ottenere la pensione.

Non a tutti i lavoratori è concesso il beneficio di pianificare con calma la loro transizione verso la pensione. Ed è per questo che molti hanno problemi a organizzare un’uscita adeguata alle loro esigenze. Il problema principale è rappresentato dalle riforme statali del sistema previdenziale.

Pensione e dubbi sul meccanismo della cristallizzazione del diritto – ilciriaco.it

Ogni volta che un Governo sceglie di cambiare le regole per il pensionamento, tanti lavoratori vedono sfumare i loro piani, perché non rientrano più nei requisiti richiesti.

C’è però un sistema di tutela rappresentato dalla cristallizzazione del diritto. Si tratta di un meccanismo fondamentale che permette ai lavoratori di maturare il diritto alla pensione con forme previdenziali passate, e fare poi partire la domanda anche in un secondo momento rispetto a quando è stato effettivamente raggiunto il diritto.

In pratica, c’è un modo per andare in pensione attraverso il sistema valido prima dell’ultima riforma delle pensioni e, dunque, dell’introduzione dei nuovi limiti a quota 103, per esempio, o dei 67 anni con 20 di retribuzione per la pensione di vecchiaia.

Quando si va in pensione, infatti, è sempre possibile sfruttare alcune formule di flessibilità. Quest’anno però, la cristallizzazione del diritto, rispetto al 2023, è diventata un po’ meno facile. Ci sono regole più rigide: i requisiti cambiano, e cambia anche il calcolo dell’assegno insieme alla decorrenza del trattamento.

Cristallizzazione del diritto: come andare in pensione nel 2024 con le vecchie regole

Chi volesse dunque sfruttare la cristallizzazione del diritto per andare in pensione nel 2024 con le regole precedenti all’ultima riforma dovrà fare attenzione ai requisiti. Il diritto in sé della cristallizzazione non può svanire del tutto.

Ape social e Opzione donna con cristallizzazione del diritto
In pensione con le vecchie regole ma con meno soldi… – ilciriaco.it

Per legge, infatti, un lavoratore che matura i requisiti per andare in pensione con una specifica forma pensionistica, conserva tale diritto per sempre. Congelando il requisito già maturato, il lavoratore può andare in pensione con le vecchie regole, anche se il Governo ne ha introdotte di nuove.

Nel 2024 la cristallizzazione del diritto per chi ha maturato una pensione con le vecchie regole è valida per Opzione Donna e chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata quota 100, 102 e per la pensione anticipata flessibile (quota 103 dell’anno 2023). Stessa cosa, più o meno, per l’Ape sociale.

I requisiti per far valere il diritto diventano più stringenti per la pensione anticipata contributiva a 64 anni. Fino al 2023 ci voleva un assegno maturato pari ad almeno 2,8 volte il minimo. Dal 2024 ci vuole un assegno almeno 3 volte il minimo (ridotto a 2,8 volte solo per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli).

Cattive notizie poi per i dipendenti iscritti alle gestioni ex INPDAP – enti locali (CPDEL), sanitari (CPS), insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI), ufficiali giudiziari (CPUG). Fino all’anno scorso i lavoratori fino a 15 anni di versamenti contributivi anteriori al primo gennaio 1996 potevano godere di una pensione anticipata con assegno alto. Ora invece l’assegno si riduce per le aliquote poco favorevoli. Meno soldi, dunque…



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