“Il Pd premiato dagli irpini per candidature coerenti. Non permetteremo l’ennesimo congresso sanguinolento”: Annunziata avverte i dem – IL CIRIACO

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«Il Pd non permetterà un congresso sanguinolento. Le elezioni? A chi chiede le mie dimissioni dico di guardare ai risultati: siamo il primo partito perché abbiamo messo in campo candidature di coerenza». Leo Annunziata, segretario regionale del Partito democratico campano, a tutto campo sulle elezioni, sui tumulti interni a Via Tagliamento e sul futuro congresso provinciale.

 Come commenta il risultato del Pd a livello regionale ed in particolare in Irpinia?

«I numeri sono sotto gli occhi di tutti, siamo il primo partito regionale e il primo, ovviamente, della coalizione di centro sinistra. Abbiamo vinto in tutte le province e ad Avellino abbiamo ottenuto addirittura un risultato più ampio rispetto alle altre realtà campane, eleggendo un consigliere regionale (Maurizio Petracca). E’ evidente che, di fronte a questi numeri, non può che esserci la massima soddisfazione da parte mia».

Con il senno del poi e alla luce dei risultati conseguiti dai quattro candidati dem, rifarebbe la stessa scelta di non candidare Petitto, eletto con quasi 12mila voti nella lista Davvero Partito animalista?

«Non è mia abitudine fare ragionamenti sulle singole persone, ma alla luce dei risultati ottenuti non posso che sottoscrivere la lista che abbiamo messo in campo e che è stata abbondantemente premiata dagli irpini. In quel frangente, come ha più volte ribadito anche il commissario Cennamo, si è fatta una scelta di coerenza che ha pagato. Non c’è stato alcun dubbio all’inizio quando abbiamo costruito la lista, figurarsi adesso dopo aver ottenuto queste percentuali. Le polemiche in questa fase non servono, anzi invito tutti ad evitarle. Chi ha fatto parte di altre liste ed è stato eletto- a costoro vanno ovviamente i miei complimenti- non ha nulla da recriminare al Pd, che si è confermato comunque il primo partito».

A partire dal sindaco di Avellino Festa, c’è chi sostiene che se Petitto fosse stato candidato, il Pd irpino oggi avrebbe due consiglieri. Costoro chiedono le dimissioni sue e di Cennamo. Cosa risponde?

«Mi limito a rammentare a costoro che prima di tutto le dimissioni si possono chiedere, certamente non in questo modo, ma se e quando il partito riceve delle flessioni elettorali. La pongo in maniera aristotelica. Non è forse il caso di rovesciare il ragionamento e chiedersi: e se il Partito democratico ha avuto questo grande successo in Irpinia proprio perché ha tenuto fuori alcune persone?»

Nonostante 10mila preferenze, D’Amelio resta fuori dall’assise regionale.

«Alla presidente D’Amelio va il mio ringraziamento totale per il lavoro svolto nei cinque anni passati e per l’impegno profuso anche in questa campagna elettorale per il Pd. Sono certo che la sua figura sarà valorizzata».

Al di là dei destini elettorali dei singoli, ritiene che l’Irpinia possa essere maggiormente valorizzata con un assessore?

«Indipendentemente dai nomi e dai posti in giunta, l’Irpinia come già accaduto nei passati cinque anni verrà valorizzata. Penso che bisogna avviare una riflessione sistematica che tenda quanto più possibile ad eliminare la differenza tra aree interne e zone costiere. E’ chiaro che si dovrà mettere in piedi un ragionamento di sistema che coinvolga anche gli amministratori locali per quanto riguarda le infrastrutture, i servizi e il nuovo turismo che, anche a causa del Covid, può diventare un’opportunità reale per l’Irpinia e non solo. La provincia di Avellino può esprimere, in questa direzione, una grossa potenzialità».

Archiviate le elezioni, la federazione di Avellino dovrà dotarsi di organismi dirigenti. Lei che congresso auspica?

«Nutro grande stima e fiducia nei confronti del commissario Aldo Cennamo. Il risultato eccezionale del Pd in Irpinia è merito della lista ma soprattutto del commissario che ne è stato il regista. Troverà lui la forma e il metodo adatti per risolvere le questioni interne alla federazione. Ancora non abbiamo fatto il punto della situazione, non so se sarà un congresso unitario oppure a temi con più candidature. Una cosa certamente non accadrà: il Pd non permetterà le guerre sanguinolente del passato. Non possiamo e non vogliamo deludere i cittadini che ci hanno rinnovato la fiducia. Garantiremo un congresso tranquillo, come merita l’Irpinia».



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