Il flop del Covid Hospital: 50% dei posti letto, aree ricovero chiuse e personale trasferito – IL CIRIACO

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Ritardi nell’apertura, posti letto annunciati e mai attrezzati. Era un flop annunciato la Palazzina Alpi dell’ospedale Moscati di Avellino pensata per le prestazione intramoenia e convertita a Covid Hospital per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Inaugurato lo scorso 17 Aprile, era stata annunciato a più riprese dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sostenuto costantemente dai consiglieri regionali irpini. Nei 37 giorni trascorsi dall’ enunciazione al trasferimento dei primi pazienti come già vi abbiamo raccontato la funzione della palazzina Alpi è mutata in ragione dell’auspicato calo di contagi da Covid e dei conseguenti ricoveri. Oggi sarebbero poco più di dieci i ricoverati, il picco è stato di 28 quando è stata inaugurata mentre all’interno del Moscati c’erano 120 posti letto disponibili. I 52 posti di terapia intensiva previsti e pubblicizzati non sono mai stati attivati, buona parte sarebbero stati riconvertiti in posti di degenza ordinaria Covid.  Un’intera struttura dedicata all’emergenza era stata comunque salutata positivamente dagli operatori sanitari con la separazione netta dell’area Covid dal resto dell’ospedale. Ma nei fatti neanche questo è avvenuto come sottolinea il sindacato Nursind che denuncia l’utilizzo del personale assunto per far fronte all’emergenza Covid anche in altri reparti.

“Nonostante l’apertura del Covid Hospital abbia rappresentato un’ottima scelta organizzativa poiché ciò ha consentito la separazione dei percorsi Covid da quelli non Covid, siamo qui a denunciare la confusione generata da alcune scelte incomprensibili della Direzione Strategica. Parliamo in primis dell’organizzazione del personale infermieristico e della gestione delle varie Aree del Covid Hospital a cui, in via prioritaria, bisognava assegnare specifico personale”.

Il sindacato degli infermieri sostiene siano attivi “soltanto 13 posti letto di terapia intensiva gestiti dal personale della Rianimazione” mentre la “struttura inaugurata per fornire 52 posti letto, allo stato attuale ne garantisce appena 23”. Le aree pensate per gestire l’emergenza non stanno funzionandoallo stato attuale l’Area Gialla oramai risulta chiusa da diverse settimane; l’Area Verde è stata aperta e chiusa come fosse stata una saracinesca (vedi ad esempio la chiusura e la riattivazione temporanea di due posti letto il 30 aprile). L’Area Rossa a cui dovevano essere destinati soltanto pazienti di terapia Intensiva presenta una promiscuità tra pazienti intubati e pazienti autonomi”.

Disorganizzazione e carenze stanno ricadendo sul personale infermieristico neoassunto “inizialmente allocato nelle restanti Aree dell’ex Palazzina Alpi, ora risulta dislocato nelle varie UU.OO non Covid della Città Ospedaliera”.  La richiesta del Nursind è innanzitutto “ una forma di incentivazione economica per gli Infermieri del Covid Hospital” ed “una dotazione organica fissa di personale sanitario destinato alle varie Aree della Palazzina al fine di evitare promiscuità di pazienti come purtroppo sta avvenendo in quest’ultimo periodo”. Richieste rivolte alla direzione strategica “attui quanto prima interventi organizzativi urgenti che mettano ordine alla troppa confusione generata finora”.



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