Il colonnello Amato saluta il reggimento Esercito di Avellino: “Profonda gratitudine”

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“Profonda gratitudine prevale su tutte le altre emozioni che mi pervadono in questo momento e che è difficile spiegare a parole”. Così il Colonnello Giuseppe Amato, Comandante cedente del 232° Reggimento Trasmissioni dell’Esercito, ha salutato i presenti, lasciando il comando al parigrado Alberto Tognon.

Si è svolta questa mattina, presso la Caserma “Generale Gabriele Berardi” di Avellino, la cerimonia di avvicendamento al Comando del 232° Reggimento Trasmissioni dell’Esercito, presieduta dal Comandante delle Trasmissioni dell’Esercito Generale di Brigata Davide Pilatti.

Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità civili e religiose e le istituzioni locali, tra i quali i sindaci dei comuni irpini, il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, nonché i Gonfaloni del comune capoluogo, della Provincia e del comune di Lapio. Tale partecipazione ha confermato la forte sinergia costruita negli anni tra l’Esercito e il territorio.

Prima di cedere il comando, il Colonnello Amato ha ringraziato il personale del reggimento, che, con impegno e professionalità, ha garantito l’esercizio del comando e controllo alle unità dell’Esercito impegnate in attività in Italia e all’estero, attraverso la realizzazione di sistemi di telecomunicazioni resilienti e robusti.

I ringraziamenti di Amato prima dell’abbraccio con il nuovo comandante Tognon.
“Dai soldati schierati all’estero, ai militari in servizio sul nostro territorio, voglio ringraziare tutti – ha dichiarato Amato -. Oggi lascio il comando del glorioso 232° Reggimento Trasmissioni, consapevole di aver dato il massimo delle mie energie fisiche e intellettuali, lungo un cammino segnato dalla continuità con i miei predecessori. Non è questa la sede per fare bilanci e consuntivi, bensì di fronte alla mia coscienza. Abbiamo ottenuto grandi risultati soprattutto grazie al sostegno dei nostri superiori gerarchici che ringrazio per il supporto che non mi hanno mai fatto mancare. Insieme agli insegnamenti e ai valori che mio padre mi ha trasmesso: onestà, lealtà, coerenza, lavoro fisico e intellettuale e sacrificio. Vi posso assicurare di aver messo sempre al primo posto la persona, perché rappresenta l’assetto più importante della nostra organizzazione”.


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