Foggia-Avellino 2-0, le pagelle dell’horror show biancoverde

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Forte 4: sul primo gol si fa battere con troppa facilità dal colpo di testa di Merola, sul secondo ha ancora più responsabilità. Seppur ostacolato dal sole, infatti, si si fa sorprendere sul primo palo come un esordiente. Errori gravi per un portiere della sua esperienza.

Silvestri 4: morbido e sfiduciato, specie nella ripresa dopo il 2-0 dei padroni di casa, causato proprio da un suo fallo al limite dell’area su Gallo. Si becca un giallo, poi perde un pallone pericoloso che per poco non porta al tris.

Dossena 4: preferito a Scognamiglio, regge l’urto finché può prima di crollare con tutta la squadra.

Bove 4: scavalcato con facilità in occasione del primo gol viene poi ammonito, denotando un nervosismo che ne influenza la prestazione e lo costringe ai continui attacchi della squadra rossonera.

Ciancio 4: grandi difficoltà anche per l’ex Carrarese, che non riesce mai ad arginare la pericolosità degli esterni foggiani.

(dall’82’ Rizzo s.v.: pochi minuti in campo).

Carriero 4,5: due o tre folate offensive nel nulla della prestazione biancoverde, poi l’unico tiro nello specchio dei suoi. Giocate inutili, ma che gli valgono mezzo voto in più rispetto ai compagni.

Aloi 4: nel calcio atteggiamento e cuore sono gli elementi più importanti. Se il capitano si becca un rosso diretto alla mezzora, per un fallo cattivo e inutile, evidentemente queste caratteristiche vengono meno. Ed è inaccettabile.

Mastalli 4: Gautieri ha grande fiducia nelle sue potenzialità e decide dunque di dargli minutaggio in ottica playoff. La risposta è l’ennesima prova impalpabile, sotto tutti i punti di vista.

(dal 46’ Matera 4: entra e si becca subito il giallo. Diffidato, salterà la prima gara dei playoff).

Mignanelli 4: la prestazione di quest’oggi è un po’ lo specchio della sua stagione, decisamente al di sotto della sufficienza. L’ex Ascoli è vulnerabile in difesa (si veda il primo gol) e nullo in proiezione offensiva.

(dal 46’ Micovschi 4: semplicemente nullo).

Kanoute 4: per tutto l’anno ha portato sulle sue spalle il peso di una squadra spenta e sfiduciata. Oggi si è arreso anche lui ad un senso di mediocrità che lascia davvero l’amaro in bocca.

(dal 66’ Kragl s.v.: al suo ingresso la partita è già chiusa, ma ci mette cuore e dedizione).

Murano 4: troppo isolato in avanti e troppo poco deciso. Anche quando ha l’occasione per puntare la porta si perde e si fa sottrarre il pallone. Ad oggi un investimento sbagliato, soprattutto alla luce dell’ingente spesa sostenuta.

(dall’82 Plescia s.v.: pochi minuti in campo).



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