“Dopo la terza volta si perde il diritto al voto?” – Corriere dell’Irpinia

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AVELLINO – Mai. Il diritto al voto non si perde mai. E’ garantito dalla Costituzione (articolo 48) e non è soggetto a limiti “di frequenza”. Il diritto al voto lo può perdere solo chi commette reati (e non tutti i reati) o chi perde la capacità civile (se non si ha la capacità di intendere e volere, per esempio, non si può nemmeno andare alle urne in maniera consapevole).

Ecco cosa dice l’articolo 48 della Costituzione: ”Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi d’indegnità morale indicati dalla legge”.

Ad Avellino, alle scorse Amministrative del 2019, su un totale di 46.557 elettori potenziali, andarono a votare 33.381 persone, il 71,7% degli aventi diritto. Allargando il discorso al resto della nazione, si vede che la media è ancora più bassa: gli elettori potenziali, alle scorse Politiche del 2022 erano 50 904 123 (di cui 46 120 143 residenti in Italia e 4 743 980 all’estero). L’affluenza si è attestata appena sotto al 63,8%, peggiorando tra l’altro di 9 punti il record negativo che si era registrato nel 2018.

L’unico rischio che corre chi pratica l’astensionismo è quello di non partecipare al processo decisionale: con o senza il suo voto qualcuno andrà a governare. Nonostante questo, paradossalmente, proprio il Partito del Non Voto è il più numeroso in Italia: se si presentasse alle urne prenderebbe intorno al 37%, più di ogni altro partito italiano. Ad ogni tornata elettorale i politici cercano di pescare in questo grosso calderone di maggioranza, ma ne tornano spesso a mani vuote. Tanto che ormai i politici di professione non ci provano nemmeno più a pescare in questo mare: si sono fatti due calcoli e hanno capito che non ne hanno bisogno.



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