De Silva racconta Malinconico: dai sensi di colpa al coraggio di mostrarsi per quello che si è

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Dai sensi di colpa alla capacità di mostrarsi per quello che si è. Sono le caratteristiche dell’avvocato Malinconico, protagonista dei romanzi di Diego De Silva, ospite dell’associazione “Per Aenigmata”.  Il 18 febbraio, alle 18, presenterà al Circolo della stampa di Avellino il suo ultimo romanzo “Sono Felice, dove ho sbagliato?”, Einaudi, in cui il personaggio si ritrova alle prese  con «una causa epocale per danni da sinistri sentimentali». Con Diego De Silva il trio Malinconico, con Aldo Vigorito al contrabbasso e Stefano Giuliansi  al sax. A introdurre l’incontro la professoressa Roberta De Maio

Punto di partenza del reading musicale promosso dall’associazione Per Aenigmata è il romanzo di Diego De Silva “Sono felice, dove ho sbagliato?. La felicità è un obiettivo impossibile per Malinconico?
”Questo romanzo nasce dall’idea che la felicità fa nascere sempre un senso di colpa, quando ti senti felice, ti chiedi sempre se non ci sia qualche clausola da firmare, se te la sia meritata questa felicità. E’ un po’ il senso di colpa che viene da una formazione di stampo cattolico”

Che ruolo ha l’amore in questo romanzo?
“Ha un ruolo centrale come in tutti i suoi romanzi. E’ un amore problematico ma del resto lei conosce qualcuno per il quale l’amore non sia problematico?”

Perchè l’avvocato Malinconico ha tanto successo?
”Perchè è un uomo che ha dei limiti ma non li nasconde, non vuole fare il figo, ha tantissime incapacità e insicurezze ma cerca di mostrarsi per quello che è. E’ un uomo che ha un rapporto abbastanza serio con la verità. Ci insegna che non è il caso di avere paura delle proprie fragilità, poichè è proprio questa consapevolezza che impedisce la nascita del senso di colpa. E’ proprio quando penso di poter fare di più e non l’ho fatto che nasce il senso di colpa”.

La trasposizione televisiva ha regalato grande popolarità al personaggio
“E’ proprio così, posso affermare che mi ha del tutto convinto. Del resto, ci ho lavorato tanto come sceneggiatore. Massimiliano Gallo è riuscito a impersonare nel senso letterale il personaggio, a rendere appieno la sua complessità”

Che rapporto ha con l’avvocato Malinconico?
“E’ un rapporto di parziale immedisimazione, il mio modo di pensare  è simile a quella di Malinconico. La sua è una voce attraverso la quale penso in maniera letteraria, è come se mi sdoppiassi. Quando scrivo di Malinconico lo faccio con grande facilità, è come se suonassi  uno strumento di cui conosco benissimo le sonorità”

Che spettacolo proporrà al pubblico?
“E’ uno spettacolo che porto in scena con due vecchi amici, un contrabbasista e un sassofonista in cui alterniamo un brano suonato in una dimensione unpligged a brani che leggo.  Letteratura e musica si intrecciano”

Che rapporto ha con la scrittura?
“E’ un rapporto sempre nevrotico, frutto di un rapporto conflittuale con la parola. Lo scrittore lotta tra le tante modalità in conflitto per individuare quella che sia la più vicina al concetto di autenticità. Racconto una storia di finzione e devo riuscire a fare in modo che chi la legge possa trovarla vera, che possa incrociare il mondo interiore di chi legge, che questi possa riconoscersi in ciò che viene narrato”



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