Avellino, il sindaco Festa sotto inchiesta si difende e attacca: “Fatto gravissimo, profondamente indignato”

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I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Avellino hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione disposto dal Sostituto  Procuratore della Repubblica di Avellino, Dott. Vincenzo Toscano, in danno, tra gli altri, del Sindaco di Avellino, Gianluca Festa. Sequestrati materiale informatico e cellulare. La Procura indaga per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e turbativa d’asta. Il provvedimento era motivato dalla necessità di ricercare elementi di riscontro alla tesi dell’accusa, secondo la quale il Sindaco avrebbe favorito alcune sponsorizzazioni di imprese private in favore della DelFes, società di basket avellinese militante nel campionato nazionale di serie B.

“Sono sconcertato per la costruzione dell’addebito sotteso al decreto di perquisizione”, ha dichiarato in conferenza stampa il sindaco Gianluca Festa. “Ho ritenuto doveroso convocare questa conferenza stampa alla luce di quanto accaduto. Un fatto gravissimo ma, con estrema sincerità, ringrazio il Nucleo Investigativo dei Carabinieri; sono stati otto galantuomini, hanno fatto visita a casa mia, casa di mia madre, al Comune e all’auto. Sono indignato perché mi è stata contestata un’ipotesi di reato per una cosa che sarebbe accaduta due anni fa. Sicuramente, per una cosa avvenuta due anni fa e che, improvvisamente, si ripresenta in vista delle elezioni.

Secondo l’accusa, avrei favorito sponsorizzazioni della DelFes ma non si sa in virtù di cosa. Chi mi conosce sa che ho cercato di salvare anche la Scandone con i miei soldi. Adesso, dopo due anni, mi viene mossa un’accusa per una squadra che finanzio personalmente io. Io voglio dire che, per evitare la penalizzazione, ho pagato di tasca mia. Quale reato? Questo mi indigna profondamente.E noi non ci pieghiamo. Anzi, questa prova ci rafforza. La gente deve avere la prova provata di qualsivoglia dubbio. Ovviamente, provo un sentimento di inquietudine per i reati che mi sono stati contestati, ma questo non mi fermerà. Certamente non posso parlare di giustizia a orologeria ma, se questi fatti sono accaduti due anni fa ed emerge oggi. Se qualcuno ha immaginato di partecipare alla contesa politica aspettando che esploda la bomba, questa non è neanche una miccetta. Se queste persone hanno pensato che questa azione potesse indebolirci, si sbagliano di grosso. La gente dovrà avere la prova provata di qualsivoglia dubbio. Io chiaramente, quando ho visto il mio nome tra le persone indagate, ho avuto un senso di meraviglia. Eppure, documento dopo documento, foglio dopo foglio, sono state svolte tutte le perquisizioni. Nessun elemento è emerso. Le opposizioni si rassegnassero. A due mesi dalle liste non hanno ancora individuato un candidato. Noi, invece, siamo qui e, ripeto, continuiamo a svolgere le nostre funzioni come abbiamo sempre fatto”.

Alla domanda se ci fosse una relazione tra le aziende che hanno sponsorizzato la Del.Fes e il Comune di avellino, il sindaco  ha risposto affermando di non esserne a conoscenza: “Non lo so perché non mi occupo di questi aspetti. Un sindaco non si occupa di affidamenti e neanche deve essere interessato ad essi”.

Qualche giorno fa gli stessi militari hanno eseguito altrettanti decreti di perquisizione presso gli uffici comunali di Avellino, in particolare quello della dirigente Filomena Smiraglia e presso gli studi e abitazioni del consigliere comunale Fabio Guerriero e  del fratello architetto relativamente all’inchiesta sui grandi appalti. I militari dell’Arma hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro firmato dal pm che coordina le indagini, il sostituto procuratore Vincenzo Toscano.

Nel corso della conferenza stampa il sindaco ha annunciato che molto probabilmente, a tutela del comune  e della stessa dirigente coinvolta  in due indagini, per cui nutre s molta tima valuterà l’assegnazione ad un altro settore della Smiraglia

 


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