All-In #PicernoAvellino: Gori, sulle orme dei grandi

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Beata tensione. Dopo un paio di stagioni altamente deludenti, accompagnate spesso da una triste sensazione di rassegnazione, per l’Avellino e i suoi tifosi è finalmente arrivato il momento di riappropriarsi di quel buco allo stomaco – fastidioso, eppure così “vivo” – che accompagna la vigilia delle partite importanti.

Una sensazione mista, un po’ paura e un po’ sogno, nella quale è però racchiusa l’essenza del calcio. Per questo, per il lupo, avvicinarsi alla sfida di domani, quella con il Picerno, con questo sentimento così forte e contrastante, vale persino più della classifica e di tanti altri fattori. Al “Curcio”, dunque, l’Avellino ci va con il sacro fuoco del pallone che agita la sua anima. Quel fuoco che, se addomesticato, può trasformarsi nella scintilla che dà vita ai sogni.

Verso Picerno-Avellino

Certe sensazioni e determinate svolte sono possibili solo in alcune partite. Quella con il Picerno è una di queste. Per quanto non fosse inizialmente accreditata come una delle favorite, infatti, per gioco e spirito la formazione lucana si sta rivelando una delle migliori del raggruppamento, al punto da arrivare al match di domani con lo stesso bottino di punti dei lupi.

Per questo motivo, ma anche per il contesto in cui arriva – ossia dopo una sconfitta casalinga inaspettata -, Picerno-Avellino è a tutti gli effetti uno snodo importante per il campionato dei biancoverdi. Vincere su un campo ancora inviolato, contro una squadra in forma e con un attacco esplosivo, sarebbe la risposta migliore al ko con il Giugliano, oltre che una chiara prova di forza e un messaggio alla concorrenza.

Per uscire vittoriosi da Picerno servirà però, proprio per i motivi di cui sopra, una partita impeccabile per concentrazione, spirito ed efficacia. Potrebbe essere decisivo andare in vantaggio, visto lo score che ha l’Avellino quando mette il muso avanti, ma sarà ad ogni modo fondamentale vincere il confronto diretto con quello che – guidato dall’ex Murano – è al momento l’attacco più prolifico del girone.

Avellino, all’attacco!

Nella sua giovane carriera, quindi anche in questi mesi ad Avellino, Pazienza ha già dimostrato di non essere un allenatore che specula. Nonostante sia comunque pragmatico, l’allenatore biancoverde non rinuncia mai a giocare e preferisce che la sua squadra abbia sempre e comunque una mentalità offensiva e propositiva, a partire dalla fase di non possesso.

È questo lo spirito giusto con cui affrontare un Picerno che va sì all’attacco, ma che ha anche un’ottima solidità difensiva, probabilmente vera specialità della casa di Longo, tecnico assai preparato. 

Giocare al risparmio e attendere non è ciò che fa per i lupi, che dovranno armare i propri attaccanti per colpire più forte degli avversari. Ad indossare i panni del protagonista, motivato anche dal confronto con Murano, potrebbe essere Gori, che ha già colpito nelle ultime due trasferte e vuole rimanere sulle orme dei grandi bomber del passato biancoverde. Orme che, per il momento, sta seguendo in maniera impeccabile.

Gori, sulle orme dei grandi

Con 7 gol nelle prime 14 giornate di campionato, Gabriele Gori ha messo nel mirino un obiettivo prestigioso: superare quota 15 reti. Un muro importante, che un attaccante biancoverde in C non infrange dalla stagione 2006-2007, quando Biancolino chiuse a quota 24 e che prima ancora era stato superato da Molino (2002-2003, 18 centri).

Oltre a suggerire le elevate possibilità di andare in B con un top scorer, il dato appena citato permette di fare una riflessione sul rendimento di Gori. Fino a questo momento, infatti, l’attaccante scuola Fiorentina sta tenendo perfettamente il ritmo dei suoi illustri predecessori e vanta anzi, in termini di media-gol, numeri ancora migliori.

In 14 turni di campionato, infatti, Gori ha messo a referto 7 gol in 685′, 1 ogni 97,8. Nello stesso numero di gare, in tornei a 18 squadre, Molino era a quota 10, ma in 1007′ (1 ogni 100,7); Biancolino era invece fermo a 6 in 622′, 1 ogni 103,66.

Per restare sulle orme dei grandi, però, Gori deve continuare a marciare. E a Picerno deve anzi spingere, se vuole mantenere la statistica migliore. Nel quindicesimo turno, infatti, Biancolino stese la Sambenedettese con una doppietta, portando a 1 centro ogni 87,5 minuti la sua media. Per mantenere il primato, a Gori servirebbe in pratica emularlo, trovando la terza doppietta stagionale.

Ma per ora, per accendere quel fuoco che fa nascere i sogni, basterebbe anche un solo gol, purché sia decisivo. Per stare in scia a Molino e Biancolino, in fondo, ci sono traguardi sempre più prestigiosi. Che sia il numero complessivo di gol, il titolo di capocannoniere (il Pitone è stato l’ultimo biancoverde a conquistarlo in C) o, ancor meglio, il salto in cadetteria.


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