Vaccini, Asl e sindaci preparano la fase 2. Ad Avellino iniezioni al Campo Coni – IL CIRIACO

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Asl e sindaci preparano la fase 2 della campagna vaccinale contro il Covid 19. Sono giornate di incontri tra il direttore generale dell’azienda sanitaria Maria Morgante e i primi cittadini dei sei distretti sanitari della provincia, Ariano Irpino, Monteforte, Sant’Angelo dei Lombardi, Avellino, Baiano e, domani, Atripalda. Obiettivo individuare sedi idonee ad accogliere tutti i cittadini che volontariamente decideranno di farsi iniettare l’antidoto al virus. La stima è, chiaramente, quella di un’adesione altissima: al netto degli under 16 per i quali al momento non è previsto, si pensa che circa 400mila persone in provincia di Avellino vorranno sottoporsi al vaccino. Impossibile ospitare la campagna vaccinale di massa nei distretti Asl, perché significherebbe bloccarne l’attività. Ai sindaci dunque la richiesta di individuare strutture comunali idonee, aggregando i comuni più piccoli, e di volontari per il trasporto di persone non autosufficienti dal domicilio al punto vaccinale, ma anche per la raccolta dati anagrafici che si terrà prima dell’inoculazione vera e propria che avverrà secondo una scala di priorità che vedrà in testa gli over 80, il personale della scuola, e le categorie più fragili.

A fare il punto della situazione, il direttore Asl Maria Morgante: «stiamo definendo, in accordo con i sindaci, l’organizzazione della campagna vaccinale a tappeto che interesserà la popolazione. Per questo abbiamo tenuto sei incontri tanti quanti i distretti a cui afferiscono i comuni, per discutere sull’attività che si sta svolgendo nella prima fase della campagna vaccinale, che per ora interessa il personale ospedaliero, ma soprattutto sull’organizzazione della fase 2 che ci dovrà vedere impegnati a distribuire al meglio sul territorio provinciale le sedi vaccinali a cui dovrà far riferimento la popolazione. E’ fondamentale che ci sia una forte sinergia tra Asl e Comuni, come c’è stata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria anche per l’organizzazione di attività di screening. E’ interesse comune scegliere sedi strategiche in grado, compatibilmente con i tempi di consegna dei vaccini, di immunizzare quante più persone in tempi rapidi».

Ad Avellino, previo un sopralluogo da parte dell’azienda sanitaria per verificarne le condizioni igienico sanitarie, la vaccinazione di massa dovrebbe avvenire nella tendostruttura del Campo Coni. «E’ questa la proposta avanzata dal sindaco Gianluca Festa, e credo sia strategicamente il luogo migliore in città- aggiunge Morgante- Per il resto abbiamo raccolto già la disponibilità di altre sedi in provincia, ad esempio a Cervinara utilizzeremo il palasport attualmente sede degli screening, ma tutti i sindaci hanno dato massima collaborazione».

Parallelamente all’organizzazione della fase 2, prosegue la campagna vaccinale del personale sanitario sul territorio provinciale: «stamattina sono stati consegnati altri 195 flaconi di vaccino per il personale Asl, nel pomeriggio e nella giornata di domani si proseguirà con le inoculazioni. Naturalmente queste dosi non sono sufficienti- spiega Morgante- ma attendiamo un’ulteriore consegna che, da quanto appreso, dovrebbe arrivare il prossimo 18 gennaio. Proseguiamo a ritmo spedito: chiaramente più dosi arriveranno più attiveremo, di volta in volta, altri punti vaccinali».

Il briefing con la stampa diventa anche l’occasione per rispondere su due questioni ancora aperte: la richiesta di riattivazione della terapia intensiva dell’ospedale “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi e la riapertura dell’ospedale di Bisaccia. «La richiesta di far ripartire la terapia intensiva a Sant’Angelo è legittima e condivisibile ma il problema, come è noto, è che mancano gli anestesisti. Una difficoltà che registriamo anche per il “Frangipane” di Ariano Irpino dove la terapia intensiva è attiva ma non abbiamo un numero sufficiente di anestesisti per tenerla aperta tanto che ci avvaliamo di prestazioni aggiuntive con convenzioni attraverso altre aziende per coprire i turni. L’auspicio è che in futuro cambi qualcosa e che anche il reparto realizzato a Sant’Angelo possa godere del personale medico necessario. A Bisaccia difficilmente credo si possa avere un nuovo presidio ospedaliero ma non va sottaciuto che la struttura polifunzionale sanitaria sta diventando una importante realtà territoriale che ospita la rsa per la riabilitazione psichiatrica Estensiva, il Suap con dieci posti letto, e che attende l’apertura un ospedale di comunità. Servizi – chiosa Morgante-che hanno un valore ancora superiore rispetto ad un presidio ospedaliero che è presente a pochi chilometri, appunto a Sant’Angelo».

 

 



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