Novità per quanto riguarda l’inchiesta sull’Us Avellino: i giudici del riesame hanno accolto parzialmente la richiesta contro il sequestro preventivo di beni che fu notificato ai nove indagati.
Come riportato da Il Mattino, viene dissequestrato il 60%: dai 4.7 milioni riavrà 2 milioni e 550 mila euro.
Annullato poi il sequestro nei confronti di Maurizio De Simone, Massimiliano Sperduto, Pasqualino Vuolo.
Attualmente restano sotto sequestro 1 milione e 821 mila euro. Per l’ex patron biancoverde Walter Taccone il sequestro passa dai circa 967mila a 488mila euro, in qualità di ex presidente del CdA della casa di cura Santa Rita. Ridotto anche da 273mila euro a 188mila euro il sequestro per Taccone come rappresentante dell’Us Avellino, per la presunta evasione delle imposte sui redditi nel 2016.
Annullato totalmente invece, riporta Il Mattino, il sequestro nei confronti di Taccone e Pasqualino Vuolo, sindaco unico nell’US Avellino, per la cifra di 1 milione e 981 mila euro, cifra che per gli inquirenti non era stata versata al fisco, riferita agli anni di imposta 2016-18.
Annullato, infine, il sequestro nei confronti di Maurizio De Simone, Massimiliano Sperduto, Alessandro D’Andrea per circa 362mila euro, somma che per gli inquirenti era stata fatturata fittiziamente per permettere l’evasione delle imposte sugli stipendi dell’Us Avellino.
Si attende soltanto, dunque, di capire se la procura decida o meno di impugnare l’ordinanza di accoglimento parziale di ieri presso la Suprema Corte di Cassazione.
