Us Avellino, Ciancio e Bernardotto si presentano: “Vogliamo regalare una gioia alla piazza” – IL CIRIACO

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Altra giornata di presentazioni, la terza consecutiva, in casa Us Avellino. Dopo aver presentato mercoledì Forte e Rocchi e ieri Bruzzo e Miceli, oggi tocca a Simone Ciancio, difensore classe 1987, e il centravanti Gabriele Bernardotto, che in passato fu vicinissimo a vestire la maglia biancoverde.

Queste le prime parole biancoverdi di Ciancio: “Il gruppo si sta formando bene, siamo ancora all’inizio ma il mister ci tiene tutti sulla corda. Il modulo sarà il 3-5-2, vediamo dove mi schiererà il mister, se il quinto a centrocampo o il terzo di difesa. Ho già giocato in piazze importanti come Avellino. La trattativa è iniziata 5 giorni prima di arrivare: la presenza di Forte, che conosco, sicuramente ha facilitato tutto, ma quando ti chiama una piazza così la scelta è facile. Vogliamo fare bene, speriamo di toglierci soddisfazioni. Con mister Braglia mi sono sentito un paio di volte: sapete tutti chi è, non ci ha messo nemmeno un secondo a convincermi. Giocare per vincere ti dà motivazioni diverse e responsabilità più grosse: chi viene qui deve essere motivato. Poi è vero che gli stadi saranno ancora chiusi, ma l’Avellino è seguito da parecchie persone e dobbiamo renderli felici. I giovani devono capire in che piazza sono arrivati. Il nostro girone sarà tostissimo, ma sarà anche più bello giocarci: bisogna allenarsi dando il 100%, non risparmiandosi mai. Pensiamo partita dopo partita e alla fine tireremo le somme. I derby saranno sicuramente stimolanti, ma dobbiamo giocare ogni partita come un derby cercando di vincerle tutte: dobbiamo fare gruppo, che è la cosa fondamentale per portare l’Avellino in alto. Mercato aperto? Per noi cambia poco, sicuramente sarà più dura per il mister perché non possiamo fare una partita 11 contro 11“.

Queste, invece, le prime dichiarazioni da giocatore dell’Avellino di Bernardotto: “Sono due anni che l’Avellino mi segue, è un onore. Sono venuto proprio perché società e mister mi hanno mostrato fiducia, cercherò di segnare tanto e di ripagare i tifosi dell’affetto. Preferisco aprire lo spazio per il compagno piuttosto che pensare sempre al gol, ovviamente devo migliorare nello score perché l’attaccante deve segnare. Due anni fa ero molto vicino, poi non si fece più nulla. Ho parenti irpini, di Roccabascerana, mi hanno detto di dare tutto per questa maglia. A chi mi ispiro? A Lukaku, ovviamente c’è un po’ di differenza tra di noi (ride, ndr). Quando ci fu quel testa a testa tra l’Avellino e il mio Lanusei? Non lo dimenticherò mai: giocarci un campionato contro una squadra così blasonata fu un onore. Eravamo 10 punti sopra, però l’Avellino iniziò a vincere sempre e un po’ di timore ci venne. Poi in finale si vide la loro superiorità: in quell’occasione i tifosi biancoverdi furono fantastici. Ho sempre giocato a 3 in avanti, ma so che il mister gioca a 2 e mi adatterò. Spero che questo per me sia l’anno della consacrazione. Un aneddoto sul mister Braglia? Mi sono presentato con la Yaris e mi ha detto “Ma dove vai con questa macchina?”. A parte gli scherzi è un bravissimo allenatore“.



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