Tubercolosi: cos’è, sintomi, diagnosi, come si cura e chi deve fare particolarmente attenzione all’infezione

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Si pensava fosse una malattia debellata, ma gli ultimi anni hanno riportato alta l’attenzione sulla tubercolosi: ecco le persone più a rischio

Un errore pensare che sia una malattia del passato, ormai debellata. La tubercolosi continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica in tutto il mondo, nonostante gli sforzi incessanti per combattere questa malattia infettiva.

Il ritorno della tubercolosi – (ilciriaco.it)

Si stima che nel 2022 ci siano stati circa 10 milioni di nuovi casi di tubercolosi e oltre un milione di decessi legati a questa malattia, sottolineando l’urgenza di un impegno globale per affrontare questo problema.

La tubercolosi è una malattia respiratoria causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis. Sebbene sia stata identificata per la prima volta nel 1882 da Robert Koch, la sua presenza persiste e influisce sulla salute di individui in tutto il mondo. I sintomi tipici includono tosse persistente, febbre, sudorazione notturna e perdita di peso. In particolare, solitamente la tosse dura più di 3 settimane. Nel tempo, la tosse può essere accompagnata da presenza di sangue nell’espettorato.

Organizzazioni come l’OMS stanno lavorando instancabilmente per contrastare la tubercolosi attraverso programmi di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento. La collaborazione internazionale è essenziale per sviluppare strategie efficaci e garantire l’accesso universale ai farmaci antitubercolari.

Tubercolosi: chi deve stare particolarmente attento

La tubercolosi si diffonde attraverso l’aria quando una persona infetta tossisce o starnutisce. La mancanza di accesso a cure mediche adeguate, la povertà, le condizioni di sovraffollamento e l’immunodepressione sono fattori che contribuiscono alla diffusione della malattia. I sistemi sanitari deboli in molte regioni del mondo aggravano ulteriormente la situazione.

Tubercolosi, chi è a rischio
Sintomi e rischi della tubercolosi – (ilciriaco.it)

Il trattamento efficace della tubercolosi richiede un regime di farmaci antitubercolari per diversi mesi. Ma non sempre le cose vanno così, la comparsa di ceppi resistenti agli antibiotici rappresenta una seria minaccia. La resistenza ai farmaci complica il processo di guarigione e richiede approcci terapeutici più complessi, aumentando il costo e la durata della cura.

Nel 90 per cento dei casi non si sviluppa la malattia perché il sistema immunitario “mura” il germe nei polmoni. Solo il 10 per cento dei contagiati manifesta la tubercolosi, anche a distanza di moltissimi anni. L’infezione si sviluppa se il sistema immunitario si indebolisce: per una terapia, una malattia concomitante, l’età. Nonostante i progressi, la tubercolosi continua a sfidare la comunità medica globale. La ricerca di nuovi farmaci, l’implementazione di programmi di screening e la sensibilizzazione pubblica sono aspetti cruciali per ridurre l’incidenza della malattia.



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