Travaglio conquista il Gesualdo: con la Meloni è tornato il pilota automatico. Dal reddito al superbonus, stanno distruggendo quanto di buono era stato fatto

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“Ci aspettavamo una marcia su Roma e invece abbiamo assitito a una retromarcia, ci aspettavamo le camicie nere e invece ecco le camicie gianbrune. Da una destra sovranista è scaturita un’Italia a sovranità limitata in cui le scelte più importanti sono affidate ad altri. Una destra che è diventata simbolo di illegalità e disordine”. E’ un Travaglio irresistibile che non risparmia strali alla destra, a un paese alla deriva che continua ad essere vittima dei poteri forti, ad un’informazione che asseconda i vincitori di turno quello che consegna Marco Travaglio in scena al Teatro Gesualdo di Avellino con “I migliori danni della nostra vita”. “I ministri – spiega –  distruggono quello che di buono era stato fatto, dal reddito  al superbonus al decreto spazzacorrotti fino alla lotta alla evasione. Intanto, sparacchiano alla festa di Capodanno, con tanto di scorta per difendersi da sè stessi. Ve la immaginate la marcia sua Roma fatta da questi? Sarebbero arrivati già morti”

Travaglio si sofferma sulle strategie usate dalla destra per ottenere il consenso “Sparando cazzate nascondono i fallimenti sulla giustizia, sul Pnrr, sulla scuola, sull’Ucraina, sul Fisco con 14 condoni, mentre i nostri stipendi restano i più bassi d’Europa, i poveri fanno boom senza reddito e dobbiamo fare i conti con il caro vita, il caro benzina, il caro viaggi. Hanno approvato una manovra con i fichi secchi, senza soldi, mentre i migranti sono triplicati. Di questi 720 sono stati inviati in Albania, spendendo 200 milioni 277 mila euro, A questo punto sarebbe stato meno oneroso comprare a ciascuno di loro casa. Tutto questo mentre gli alluvionati non ricevono un soldo e viene approvata l’autonomia differenziata che altro non è che la secessione dei ricchi. Lo stesso premierato rischia di essere una catastrofe e di affiancarsi ai tagli su scuola e ricerca. Sono stati capaci di riesumare e fare peggio della Fornero, facendo passi indietro in tutti i settori, mettendo da parte le rinnovabili e rispolverando i fossiili e gli spazzacamini. Sentiamo parlare, intanto, di bistecca sintetica, granchio blu, nuovi reati per punire comportamenti che erano già condannati dal codice penale. Penso alla ‘terribile’ emergenza dei rave party. Come abbiamo fatto a non avere una legge sui rave? Lo stesso omicidio nautico sembra richiamare l’idea che prima era legittimo uccidere in acqua e ora non più”.

Il giornalista del Fatto passa in rassegna gli uomini del governo Meloni  “che sembrano a metà tra Famiglia Addams e i personaggi di Guerre stellari. Ci chiediamo se era necessaria una premier donna se poi fa peggio degli uomini. Giorgia, cristiana e madre, aveva promesso di difendere la famiglia tradizionale ma ha difeso solo la sua, che non è neppure tradizionale, fidandosi dei parenti e facendo malissimo”. Quindi punta l’indice contro il familismo di una destra che ha sistemato parenti e amici ovunque, a partire dalla sorella del presidente del consiglio, Arianna, coordinatrice del partito e dal cognato Francesco Lollobrigida “braccia rubate all’agricoltura che regala perle inestimabili, come quando, a proposito dei migranti, ha parlato del rischio di una sostituzione etnica per poi ammettere di essere ignorante più che fascista. Senza dimenticare il cognato di questi, il cognato mancato e poi la migliore amica della Meloni, tanto che il partito si dovrebbe parlare Cognati d’Italia. Fino all’ex compagno Gianbruno che conduceva su rete 4 una trasmissione di politica, parlando ogni giorno della Meloni, con un chiaro conflitto di interessi, facendo continuamente gaffe. Ha fatto più danni lui che il Pd, ha insultato il ministro tedesco, dettato un tutorial alle ragazze suggerendo loro di non uscire di cass, parlato, senza cognizione di causa, dei cambiamenti climatici. Se tenesse la bocca chiusa si risparmierebbe almeno qualche cazzata”. Una carrellata che prosegue con Ignazio La Russa “che ti querela se non gli dici che è fascista” e suo figlio Geronimo sistemato “alla guida del Teatro Piccolo di Milano, dove un tempo c’era Strehler” o Giorgetti ” buono per tutti i governi, un Draghi che non ce l’ha fatta” o ancora Salvini “Lo hanno fatto ministro alle infrastruttire così da consentirgli di giocare con i trenini e i ponti. Così Salvini ha scoperto ora che vuole il ponte sullo stretto”. Non risparmia battute sul ministro Piantedosi “Il nome faceva ben sperare ma le speranze sono state tradite dal decreto anti rave, seguito dalla guerra alla Francia e alle Ong dei migranti, quando si sa bene che queste navi servono solo a nascondere i barconi che portano i caldestini. Sembra il gemello ottuso di Salvini, da prefetto quale era parla con battute che appaiono scritte da un ubriaco come quando ha definito i migranti carico residuale, accusando i genitori dei bimbi affogati di essere irresponsabili perchè scappavano”. E spiega come “Il mio preferito resta Nordio che non ama tutto ciò che è giustizia e vuole abolire intercettazioni, frode fiscale e chi più ne ha, piu ne metta. Non poteva credere che Messina Denaro fosse stato arrestato grazie alle intercettazioni. Fino alle proposte più spiritose di quelle di Berlusconi, come quella secondo cui prima dell’arresto bisogna avvisare la persona con un preavviso di 5 giorni. O Sangiuliano che “un’ansia da prestazione come se volesse liberare la cultura da secoli di d un presunto dominio comunista e spara anche lui frasi inaccettabili come quando ha proclamato Dante padre del pensiero di destra”.

Sottolinea come “con la Meloni è tornato il pilota automatico, con le lobby finanziarie che usano i governi come marionette e none sitano a farli cadere se disubbidiscono come è accaduto con Prodi. Il risultato è stato un finto bipolarismo, che vincesse la Destra o la Sinisrra era la stessa cosa. E’ accaduto però che gli italiani si sono svegliati e hanno protestato, un processo in cui è stato decisivo il ruolo svolto dal blog di Grillo. Sarà, poi, Fassino a sfidarlo e dargli l’idea di fondare un partito. I 5 Stelle vinceranno ma sarà impedito loro di governare dal presidente Napolitano, che favorirà un’ammucchiata tra Pd e Forza Italia. Lo stesso Renzi che si era presentato come un rottamatore, scommettendo su un programma non diverso da quello di Grillo, una volta presentato l’elenco dei ministri, si piegherà ai poteri forti, diventano lui stesso restauratore, sarà costretto a lasciare dopo aver tentato di scassinare la Costituzione. I 5 Stelle riusciranno poi a formare un governo, sotto la guida di Conte con il sostegno della Lega, ponendo le basi di un cambiamento, dall’attenzione ai poveri alla lotta al precariato, agli investimenti su scuola e sanità. Sarà poi Salvini, con la sua condotta schizofrenica, a far cadere il governo, anche lui al soldo dei poteri forti. Successivamente toccherà a Renzi far cadere il secondo governo nato dall’alleanza tra 5Stelle, Pd e terzo polo”. A partire da alcuni dei titoli comparsi sulle pagine dei giornali, Travaglio si sofferma sulla propaganda portata avanti da una parte dell’informazione per screditare riforme come il reddito di cittadinanza “accusando i percettori del reddito di essere poltronari e fannulloni quando poi i dati restituiscono cifre nient’affatto allarmanti con una truffa da parte dei non aventi diritto pari ad appena duecento milioni di euro. Una propaganda non diversa da quella sul Tav, il treno di cui Conte e la commissione di ingegneri da lui convocata avevano dimostrato l’inutilità, attraverso l’analisi del rapporto costi benefici. Lo stesso Conte a cui si deve il Recovery sarà etichettato in tutti i modi dai giornali, tra Conte Balle, marchese del grillo, mago Oronzo, accusato di tutti i mali del parse. E’ chiaro che la caduta del secondo governo Conte e l’asce sal potere di Draghi è stata l’occasione per ripristinare il pilota automatica, con l’Italia asservita agli Usa e una vera restaurazione. La Meloni ha vinto proprio nel momento in cui Draghi è andato al potere”

Quindi sottolinea le contraddizioni legate all’informazione sulla guerra tra Russia e Ucraina e all’invio di armi da parte dell’Italia “Abbiamo fatto affari per 23 anni con la Russia e ora scopriamo che Putin è un dittatore? Nè possiamo dimenticare che non è l’unico dittatore con cui facciamo affari, importiamo prodotti da paesi come Algeria e Arabia Saudita che non sono certo esempi di democrazia. E se è vero che è stato Putin l’invasore è anche vero che in precedenza erano le comunità del Dobass ad essere strate discriminate e aggredite dall’Ucraina. Senza contare che la Nato, a differenza di quanto promesso, si è estesa gradualmente al di là dei confini stabiliti e rischiava di inglobare anche Georgia e Ucraina. Nè possiamo dimenticare che siamo stati noi a insegnare a Putin che si possomo fare guerre spacciandole per altro, come quando abbiamo etichettato le guerre in Afghanistan e Iraz come ingenerenza umanitaria o lotta al territorismo. Se è vero che Putin è un lupo, lo sono anche gli altri. L’Italia ha tradito la sua Costituzione nella quale la guerra viene ripudiata come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Un’anomalia risolta cambiando le parole, inventando una neolingua, come in Orwell, giustificando l’invio di armi come deescalation. Chi provava a dire tutto questo era etichettato come Putiniano come è accaduto a Conte. Ci chiediamo se non sarebbe stato più giusto dare la possibilità di autodeterminarsi anche popoli come quelli della Cromea e del Donbass.  Allo stesso modo, era chiaro che, a dispetto di quanto scrivevano molti giornali, la guerra non sarebbe stata breve e l’Ucraina aveva poche speranze di vincere,

Non ha dubbi Travaglio “I giornali dell’opposizione sono stata l’arma segreta del Pd. La stessa minaccia del fascismo è stata sbandierata così tante volte che quando sarà vera nessuno ci crederà”. E su Schlein “Mi sta simpatica perchè si vede che ci crede ma l’impressione è che la vogliano gli elettori ma non gli iscritti. Se continua di questo passo, con questo linguaggio e modo di rivolgersi agli alettori nessuno si accorgherà di lei”


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