Ritorno a “casa” per Stefano Tacconi, portierone dell’Avellino degli anni ’80. Il luogo di ritrovo abituale è il ristorante Malaga di Sabatino Nigro, quartier generale del direttore sportivo Salvatore Di Somma. Intrattenutosi con loro anche Jorge Juary, in questi giorni ad Avellino in attesa di un incarico nel settore giovanile.
Tacconi è in città per lasciare una testimonianza nella biografia che sta scrivendo il noto ristoratore atripaldese. Queste le sue parole ai nostri microfoni: “Da 40 anni ritorno ad Avellino. Con Sabatino Nigro è nato un amore, abbiamo trascorso momenti sia belli che brutti. Non posso non pensare al terremoto, ad esempio”.
Il discorso inevitabilmente si trascina sull’attualità, il cammino nei playoff che attende l’Us Avellino e la nuova proprietà: “Serve un po’ di tempo, c’è un nuovo presidente, una struttura societaria nuova. Quando una società è forte lo è anche la squadra che va in campo. Avellino è una squadra gloriosa, merita altri palcoscenici rispetto alla serie C”.
