Splendere ai margini. La nuova antologia

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Un’antologia per suscitare un dibattito più ampio intorno all’attualità letteraria, chiamando in causa in particolare le nuove generazioni di scrittori, ma anche gli studiosi più attivi ed esperti o scrittori di chiara fama.

La narrativa italiana è moribonda. La narrativa italiana è vivissima. Camminando sul crinale della contemporaneità, non mancherebbero ragioni per sostenere una visione o l’altra e magari optare, con passo da turista, per il godimento di entrambi i versanti, in attesa che il volgere dell’epoca contestualizzi meglio, su scala globale, ogni valutazione. Ma si potrebbe, all’opposto, tentare l’azzardo e sostenere (con gesto militante, si sarebbe detto un tempo) le forze che delineano il panorama in un senso o nell’altro o quantomeno non perdere l’occasione di cogliere un dettaglio, un’istantanea, un’epifania che dimostri le reali potenzialità del presente. Cartografare un paesaggio di cui si è parte sembrerà un paradosso, ma la rinuncia alla testimonianza di ciò che a un certo punto risulta quantomeno possibile, o anche soltanto desiderato, foss’anche un miraggio, significa concedere carta bianca alla mistificazione. La storia è scritta sempre, in un secondo tempo, dai vincitori, che ne ricavano una narrazione semplicistica e stereotipata, buona per i manuali scolastici. Funzionale più che finzionale, e quindi ancor più finta. Eppure, non parrebbe difficile cogliere quali scenari ci offre l’orizzonte. Viviamo in un’epoca che ha relegato la letteratura ai margini, deprivandola di regia (dall’introduzione di Andrea Temporelli).

 

ANDREA TEMPORELLI (Novara, 1973) ha fondato la nota rivista di letteratura “Atelier”. Tra i suoi libri segnaliamo Il cielo di Marte (Einaudi, 2005). Scrive sul blog Pangea e sul suo sito.


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