Sinner e Bagnaia. Avellino, gli esempi da seguire per rialzare la testa

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Nel giorno in cui l’Italia del tennis riporta a casa dopo 47 anni la Coppa Davis e Bagnaia si conferma campione del mondo nella MotoGp, l’Avellino cade rovinosamente sul campo del Picerno e vede allontanarsi la vetta della classifica.

La peggior versione del lupo di Pazienza va meritatamente ko al “Curcio”, in una gara in cui i padroni di casa sono stati superiori in tutto dal primo all’ultimo minuto.

Lavoro e determinazione, l’esempio di Sinner

La sconfitta in terra lucana certifica il momento negativo dell’Avellino, di nuovo ko per due volte di fila come già accaduto all’inizio del campionato. Le sberle ricevute dal Picerno fanno male, ma adesso bisogna essere bravi a non buttare a mare quanto di buono fatto fin qui. Tenendo la barca dritta, lavorando, andando oltre le polemiche.

A tal proposito l’esempio di Jannik Sinner calza a pennello. A settembre era finito nel mirino della critica per aver saltato l’appuntamento con la maglia azzurra. Il duro lavoro con cui ha preparato il finale di stagione gli ha dato ragione e nell’ultima settimana ha restituito con gli interessi quanto dovuto. Zittendo gli scettici e issandosi allo stesso livello dei meravigliosi ragazzi del 1976.

Il lavoro paga sempre. Lo sa bene anche mister Pazienza, chiamato adesso a rigenerare un gruppo che, dopo aver cavalcato l’onda, sta pagando un naturale e fisiologico calo psicofisico. Alcuni elementi hanno bisogno di tirare il fiato, altri sono chiamati a dare decisamente di più. Serve più carattere, maggiore determinazione. La stessa con cui Sinner ha ribaltato Djokovic prima di annichilire De Minaur e riportare – con il supporto una squadra fantastica – l’Italia del tennis sul tetto del mondo.  

Cadere e rialzarsi, l’esempio di Bagnaia

A distanza di otto giorni, l’Avellino è caduto per ben due volte. Prima il Giugliano e poi il Picerno hanno messo pesantemente a nudo gli attuali limiti della formazione biancoverde. Chi cade però non deve abbattersi, deve trovare subito la forza di rialzarsi.

Lo sa bene Francesco Bagnaia che ieri si è confermato campione del mondo della MotoGp al termine di una stagione di alterne emozioni. Dopo una prima parte di campionato vissuta da mattatore, il buon Pecco ha dovuto poi rimboccarsi le maniche per tenersi stretto il numero 1 sulla carena ed eguagliare totem come Valentino Rossi e Marc Marquez nei back-to-back iridati nella classe regina.

La spaventosa caduta di Barcellona, l’incalzare di un grande avversario come Martin.  I problemi con le gomme, banali errori non da lui. Gli ostacoli sono stati tanti, ma il pilota torinese – nato a Chivasso, lo stesso luogo che ha dato i natali a Falbo – ha avuto sempre la forza di rialzarsi.

Quella stessa forza deve trovarla anche l’Avellino. La classifica è meno bella rispetto a qualche settimana fa, ma niente è stato ancora deciso. I cinque ko maturati fin qui pesano. La storia dice che con un numero tale di sconfitte è difficile pensare alla promozione diretta. La storia però può essere riscritta. Sinner e Bagnaia hanno mostrato come si fa, tracciando le strade da seguire. Ai lupi il compito di percorrerle per rialzare subito la testa.


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