Si chiude il giubileo dei Santi Martiri di Abellinum, Atripalda accoglie il cardinale Tagle

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Sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Avellino Arturo Aiello  a concludere domani, alle 18.30, il giubileo legato al 1720° anniversario del martirio di Sant’Ippolisto e dei primi cristiani di Abellinum. Alla benedizione apostolica concessa dal santo Padre Francesco si affiancherà la processione per le vie cittadine. Le celebrazioni proseguiranno con una serata in piazzetta Di Donato a cura del comitato festa San Sabino. Il primo maggio, alle 10.15, la comunità di Atripalda accoglierà il cardinale Luis Antonio Tagle. Seguirà un corteo verso la chiesa di Sant’Ippolisto. Alle 11 si terrà la celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eminenza con la chiusura del Porta Santa.  Ieri, intanto, sono stato presentati i risultati sullo studio delle ossa di Sant’Ippolisto martire e dei fanciulli Crescenzo e Ireneo. Un ritorno alla storia di fede della primitiva comunità dei credenti di Abellinum. “L’obiettivo – spiega il parroco don Luca Monti – era quello di dare uno slancio nuovo nella testimonianza di fede, un provvidenziale motivo per tornare alle origini e disegnare un futuro di speranza nel pieno di una stagione plumbea sotto molti punti di vista. Non possiamo arrenderci al male, né abituarci all’idea della guerra come reduci di una battaglia persa ancor prima di combattere! Insomma, dal sangue di Ippolisto dovrà nascere un’audacia evangelica capace di rimetterci in un cammino di entusiasmo”.

A comporre la squadra di esperti i Medici Legali Carmen Sementa, Francesco La Sala e Alessandro Santurro, il dentista Sergio Brogna e  l’antropologa e odontologa forense Chantal Milani affiancata dalla bioarcheologa Francesca Motta esperta in archeologia cristiana. L’analisi ha confermato che le ossa del cranio di adulto attribuite al Santo presentano caratteristiche maschili.

Era stato il vescovo di Napoli Battaglia ad inaugurare un anno fa ad Atripalda il Giubileo. Di forte suggestione l’esposizione nella cappella di San Sabino di  oggetti liturgici provenienti da Qaraqosh (Iraq), oltraggiati da miliziani dell’Isis in attentati terroristici in cui, ieri come oggi, molti fratelli e sorelle hanno versato il sangue per la fede. Ma sono stati numerosi i momenti di preghiera che hanno caratterizzato il Giubileo.

“Vogliamo fare memoria delle nostre radici di fede – sottolineava il vescovo Arturo Aiello nell’inaugurare il Giubileo – E’ il motivo del giubileo indetto per la chiesa di Sant’Ippolisto. Un’intera comunità, dal 303 al 312, vive una testimonianza così forte da affrontare il martirio con gioia, a partire dal presbitero Ippolisto che il primo maggio, nel corso di una festa pagana, interviene per proclamare la sua fede. Quell’intervento decreta la sua cattura e morte, viene trascinato da un toro infuriato lungo le rive del Sabato e la sua testa è lanciata nel fiume. Nella notte due suoi fedeli vanno a raccogliere il corpo e lo depositano in una grotta che è l’origine dello Specus. Anche questo gesto ottiene per i due fedeli il dono del martirio.  Da allora quel sangue dei martiri è diventato seme di nuovi cristiani. Di qui il valore di questa celebrazione, legata ad una grazia di indulgenza per l’intero anno giubilare”


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