Se non si può più nemmeno criticare – IL CIRIACO

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L’Avellino perde con la Ternana. Una sconfitta agrodolce, perché arrivata comunque contro una vera e propria corazzata, ma giunta al 90′ dopo esser riusciti a tener botta e a mantenere per gran parte della partita il match in parità.

I rossoverdi si sono dimostrati più forti, creando diverse palle gol importanti nonostante i biancoverdi abbiano atteso per lunghi tratti, lasciando campo alla squadra di mister Cristiano Lucarelli. Non sono mancate le occasioni per l’Avellino, che sul risultato di 1-1 addirittura ha sfiorato il gol del 2-1 poco prima del vantaggio della Ternana targata Laverone (ex di turno, insieme a Paghera).

Una sconfitta che fa male perché arrivata nel finale ma che comunque dà speranza per il futuro. La sensazione, una volta di più, è che lottare per il titolo sia impresa ardua se non impossibile, ma d’altronde la società l’ha sempre detto: “L’obiettivo è essere nelle prime 4-5 del girone”. I biancoverdi, falcidiati da infortuni e casi covid, al momento sono settimi ma con una gara da recuperare e comunque solo a -5 dal terzo posto. Insomma, c’è ancora ampio margine di ripresa, e i presupposti ci sono tra mercato di gennaio e rientro degli indisponibili.

Detto questo, ciò che meno è piaciuto di questo Avellino sono state alcune dichiarazioni nel post gara. Ieri con Gabriele Rocchi, ma anche nel post gara col Bisceglie, prima nelle parole di Salvatore Aloi e poi Simone Ciancio. Il messaggio è chiaro: “Ci siamo compattati perché abbiamo sentito alcune cose che non ci sono piaciute”.

Un leitmotiv che, con tutto il rispetto, stona e non poco. In primis perché la critica e l’analisi sono aspetti che contraddistinguono il lavoro del giornalista, che guarda, osserva e analizza, chi da meno tempo, chi da anni e anni, ben prima del loro arrivo. E non solo nei gloriosi anni della Serie A o quelli soddisfacenti della Serie B, perché ultimamente al Partenio si è visto anche il dilettantismo. E così come ci vuole rispetto per chi scende in campo, facendo analisi quanto più vicine all’oggettività, così ci vuole rispetto per chi tutti i giorni analizza la situazione in casa Avellino, guarda le partite e chi, alla fine dei conti, dà loro una cassa di risonanza dal punto di vista mediatico tutt’altro che indifferente.

La cosa che resta poco chiara è il perché prendersela con chi dice che l’Avellino non sta facendo un percorso lineare nell’ultimo periodo quando sono semplicemente i fatti a dirlo.
Nelle ultime 8 partite sono arrivati soltanto due successi: uno contro il Potenza per 0-1 con un gol strepitoso di Maniero, l’altro contro il Bisceglie mercoledì scorso per 4-2. Poi ben 4 sconfitte e due pareggi. I numeri nemmeno sono troppo incoraggianti: ben 13 reti subite, con solo l’incontro col Potenza che ha visto la porta rimanere inviolata.

Dunque dopo un avvio incoraggiante un calo c’è stato, ed è evidente, sia nei risultati che spesso nell’atteggiamento (il punto più basso toccato con la Virtus Francavilla). Dunque resta da capire il perché tanto livore nei confronti di chi cerca comunque di analizzare in maniera lucida il periodo biancoverde. Ieri anche i colleghi di Prima Tivvù, quest’ultimo media partner dell’Avellino nonché di proprietà di Angelo Antonio D’Agostino, hanno sbottato all’ennesima lamentela dei calciatori biancoverdi per le critiche ricevute.

Ci vorrebbe un po’ più di umiltà e di consapevolezza, semplicemente, cercando di portare rispetto per i ruoli e per chi, come ribadito precedentemente, regala comunque loro una notevole esposizione mediatica. Che quest’ultima sia positiva o negativa, dipende esclusivamente da loro.



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