Scuola, è caos riaperture. In Irpinia la campanella suona solo per pochi bambini – IL CIRIACO

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Saranno davvero pochissimi i bambini che oggi torneranno tra i banchi in Irpinia. La riapertura di scuola dell’infanzia e prima elementare, consentita a partire da oggi dall’ordinanza regionale dalla numero 92 del 23 novembre, è stata infatti ulteriormente rinviata dalla quasi totalità dei sindaci irpini. In aula si tornerà questa mattina solo a Contrada e Bagnoli Irpino che hanno disposto la ripresa delle attività in presenza, fermo restando il prosieguo dello screening in atto su tutta la comunità scolastica.

Nel resto della provincia, le riaperture si avranno in ordine sparso. Lezioni sospese fino al 28, quindi rientro in classe previsto per lunedì prossimo ad Avellino, Ariano Irpino, Atripalda, Cervinara, San Martino, Rotondi, Sant’Angelo dei Lombardi, Gesualdo e Villamaina.

Le scuole per i più piccoli si riapriranno direttamente a dicembre in tanti altri comuni. La chiusura dei plessi è stata infatti prorogata fino al 3 dicembre dai comuni di Grottaminarda, Solofra, Monteforte Irpino, Avella e Montella, fino al 4 a Serino e Santa Lucia di Serino, fino al 5 a Montoro, Mercogliano, Lioni, Forino, Aiello del Sabato, mentre è rinviata a dopo la festività dell’Immacolata il rientro tra i banchi a Mirabella.

La stragrande maggioranza dei sindaci irpini, da quelli dei comuni più grandi a quelli che amministrano i centri più piccoli, evidentemente hanno ritenuto, in accordo con i dirigenti scolastici, insufficiente il numero di test somministrati dall’Asl Avellino nell’operazione scuola sicura. L’ultimo aggiornamento è di lunedì 23 novembre quando erano stati somministrati, nei vari drive in allestiti in provincia (Avellino, Ariano, Avella, Cervinara  e Montella), solo 2110 tamponi antigenici di cui tre quelli risultati positivi e, dunque, da sottoporre a tampone molecolare.

In controtendenza invece il comune di Contrada che, sulla scorta delle valutazioni epidemiologiche varate dall’Unità di Crisi regionale, che fissa allo 0,33% i positivi emersi dallo screening volontario avviato sulla popolazione scolastica attraverso i test antigenici (lunedì ne erano stati somministrati 10.590), ha deciso di riaprire la scuola dell’infanzia e prima elementare dell’Istituto “Ammaturo” di via Roma. “Il ritorno in presenza  – si legge nell’ordinanza del sindaco  Pasquale De Santis- avviene in quanto i dati dello screening, avviato giorni fa su personale docente e non docente, alunni e loro familiari, insieme al migliorato contesto epidemiologico, hanno convinto gli esperti. Trend confermato anche a Contrada dove i positivi rappresentano, ad oggi, appena lo 0,52% della popolazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda la collega di Bagnoli Irpino, Teresa Annua di Capua che ha comunicato la ripresa delle lezioni in presenza per gli alunni più piccoli di prima elementare e quelli delle classi 0-6 , confermando il prosieguo della didattica a distanza per le scuole secondarie di primo e secondo grado e per le altre classi della scuola primaria.

Una diversità di comportamento che il comitato genitori “Riapriamo la scuola”, nel dirsi soddisfatto di una prima ripresa programmata dalla Regione, condanna fermamente.

“Restiamo convinti che la scuola meriti da parte delle istituzioni la massima attenzione e che lo svolgimento dell’attività didattica in presenza vada considerato una priorità assoluta, come d’altronde avviene in tutta Italia e in tutta Europa. La riapertura delle Scuole a ridosso della pausa natalizia è un’occasione per tutta la comunità scolastica per ritrovarsi e per rinsaldare il legame del gruppo classe ed alunni, nonché permettere un riposizionamento della vita scolastica nella quotidianità dei nostri figli, in maniera autorevole e certa. Queste settimane di ritrovata “normalità”, dinanzi agli incerti scenari che si apriranno dal 07 gennaio p.v., in poi, rappresentano una reale occasione per la Scuola tutta. Auspichiamo, infine, che le tante – troppe – forme di scontro inter-istituzionale sul tema della scuola alle quali abbiamo assistito nei mesi scorsi, e segnatamente nelle ultime settimane, possano finalmente lasciare spazio a ben altri processi: questa lunga emergenza richiede che le comunità siano governate in un clima di dialogo e corresponsabilità. Purtroppo è ancora troppo lontano da questa prospettiva lo scenario dei territori, dove proprio in queste ore la decisione in favore del ripristino della didattica in presenza ha messo in luce ancora una volta la grave assenza di una programmazione concertata tra i vari livelli del governo locale, con i sindaci e i dirigenti scolastici costretti a gestire in tempi impossibili una questione alla quale andrebbe garantito il livello massimo di coordinamento: troviamo fuorviante e indecoroso il sistematico meccanismo di deresponsabilizzazione che è sotto gli occhi di tutti e del quale a pagare le spese sono e saranno ancora una volta i più piccoli”.



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