“E’ un messaggio esplosivo e rivoluzionario quello della Santa Pasqua, ci ricorda che è possibile sconfiggere la morte”. Lo sottolinea con forza il vescovo Arturo Aiello nel celebrare la messa di Pasqua nel santuario del Rosario. Cita Pascoli “C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’anticoio vivo altrove, e sento che sono intorno nate le viole” e ricorda come la Pasqua è un profumo “che arriva ovunque, anche nelle regioni più peroferiche e desertificate dove più forte è il tanfo dell’egoismo e della morte”. Poichè “tutte le parole sono logore per la Pasqua, sono parole che parlano di una corsa forsennata e di un sepolcro vuoto che diventa pieno. Quella della Pasqua è dunque una lingua nuova che annuncia che c’è uno spiraglio nel nostro vivere, l’annuncio della Pasqua ci distoglie dalla visione negativa che troppo spesso caratterizza le nostre vite, come se fossero un accumulo di morti ma Gesù ci ricorda che non moriremo. Sono parole che appaiono sull’orlo della follia”. Quindi è la volta di Franco Arminio che ricorda come “Non è sacro ciò che non sappiamo ma ciò che ci commuove” E spiega come “La Pasqua ci commuove poichè ci fa pensare che i nostri morti possano danzare e sedersi a una tavola imbandita come la nostra”
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