Russo: “Resto opposizione, ma ora siamo in guerra. Collaboriamo contro il nemico” – IL CIRIACO

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Avellino – «Sono stato candidato ed eletto nella lista del Partito Democratico come Consigliere comunale di minoranza. Questo è il responso del voto democratico degli avellinesi e deve essere assolutamente rispettato». Franco Russo, consigliere d’opposizione, ribadisce la sua posizione in Aula. Durante l’emergenza Covid ha deciso di fornire il suo contributo da medico a Campo Genova per lo screening con i test rapidi. Da un punto di vista politico, però, non è cambiato nulla: «In Aula continuerò a svolgere il ruolo di Consigliere comunale di minoranza, mettendo in evidenza gli errori, i ritardi, le difficoltà dell’amministrazione con l’obiettivo di aiutare la maggioranza nello svolgimento del proprio ruolo e, nella speranza che la maggioranza stessa, faccia tesoro dei consigli non solo del sottoscritto, ma di tutta la minoranza», ribadisce.

Nessun avvicinamento all’amministrazione Festa e alla sua maggioranza, anzi la valutazione resta critica. «La mia impressione è che la maggioranza deve garantire e mantenere nel tempo equilibri che si sono immaginati in campagna elettorale. E’ stato così per l’Acs, ma anche per il Cirpu». Russo sottolinea anche il continuo ostruzionismo nei confronti dell’opposizione, non solo per quelle commissioni che stentano a riunirsi, ma soprattutto per quanto accaduto nella prima fase dell’emergenza Covid: «E’ dovuto intervenire il Prefetto per richiamare l’Amministrazione ai suoi doveri di assicurare il confronto politico e di garantire una attività amministrativa trasparente e democratica». I

l quadro che emerge da Palazzo di Città, sarebbe quello che vede «il sindaco Festa senza alcuna intenzione di coinvolgere il Consiglio», perché si preferisce amministrare «con la forza dei numeri della sua maggioranza». Un atteggiamento che alla lunga rischia di non pagare, ma «creare lacerazioni nei rapporti», come denuncia Russo. Sullo sfondo, oltre alla vicenda politica, c’è quella partitica perché tra maggioranza e opposizione, molti consiglieri hanno in comune la tessera del Pd. «Una parte della minoranza, tempo fa, ha chiesto un confronto democratico con il Commissario Cennamo per aprire una discussione sulla città, visto che, nell’ultima campagna di tesseramento del Pd, tanti consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza sono confluiti nel partito – ricorda. Invece il Sindaco rispose in modo assurdo e sprezzante chiudendo qualsiasi possibilità di dialogo».

Una presa di posizione che Russo condanna apertamente: «Così non si può andare avanti. La città tutta ha assolutamente bisogno di un dialogo costruttivo e di concordia, soprattutto in una fase delicata come quella attuale». Un confronto che deve riguardare principalmente i problemi della città per trovare quelle soluzioni utili, alcune delle quali già proposte da Russo in passato, come il caso dei dissuasori di velocità dopo che «due donne erano decedute perché investite, in due occasioni separate, a Via Circumvallazione. Ma non sono stati installati». Sempre in tema di sicurezza ha più volte chiesto l’implementazione della videosorveglianza, ma «anche in questo caso non è stato fatto».

Altro tema da affrontare seriamente è quello dell’inquinamento perché, durante i due mesi lockdown, le polveri sottoli sono paradossalmente aumentate. «Occorre controllare a tappeto tutti gli impianti di riscaldamento della città, tantissimi sono obsoleti. Così come occorre anche impedire gli abbruciamenti nelle campagne circostanti». Inevitabile sarà il confronto con i comuni limitrofi che “affacciano” su Avellino: «Bisogna unificare il comportamento delle nostre comunità».

Non manca un passaggio su quanto sta avvenendo sul Piano di zona sociale: «Nel pieno di questa epidemia, mentre famiglie e lavoratori pagano un prezzo altissimo per il cosiddetto lockdown, sarebbe auspicabile evitare le polemiche talvolta pretestuose e far prevalere il senso di responsabilità da parte di tutti gli attori in campo». L’urgenza è quella di garantire i servizi alla persona, come assistenza e prestazioni ai ceti deboli: «E’ assolutamente necessario creare automatismi nella erogazione delle prestazioni, per poter garantire una risposta immediata e tempestiva della Istituzione ai bisogni impellenti delle persone. L’Azienda speciale consortile è l’unico modo per rendere immediata e adeguata la risposta alle sacrosante richieste della parte più debole della società».

Tutti i problemi citati non devono far dimenticare che, sullo sfondo, resta sempre l’emergenza Coronavirus. Il primo pensiero di Russo va a chi «affronta in prima fila questa epidemia, a loro dico grazie», ma ribadisce il pericolo in atto: «Siamo in guerra contro un nemico, piccolissimo, invisibile però molto pericoloso e talvolta mortale. Un ricordo commosso va ai tanti che hanno perso la vita; un augurio di guarigione completa all’amico Nuccio Sanseverino che, in questo momento, sta portando avanti la battaglia più importante della sua vita». Proprio l’emergenza in atto deve portare a superare la distinzione tra maggioranza e opposizione, mettendo «da parte le polemiche politiche, puntando insieme ad un unico obiettivo: superare quanto prima e bene questa emergenza. In tempo di guerra non esiste contrapposizione, ma solo collaborazione tra diverse aree, tra diversi gruppi politici. Ovviamente correggendo ognuno le difficoltà dell’altro, non siamo santi e tutti possono sbagliare. Ma non viviamo in un tempo normale, oggi l’unica cosa da fare è cercare di collaborare per evitare di contare troppi morti domani. Da medico ho il dovere di pensare di puntare ad un unico obiettivo che, secondo me, dovrebbe essere lo stesso per tutti e cioè tutelare la salute delle persone. Sono convinto che l’iniziativa messa in campo dall’amministrazione è una cosa giusta e utile e, per quelle che sono le mie possibilità, ho dato e continuo a dare la mia massima collaborazione».

La sua posizione politica, dunque, resta all’opposizione, ma da medico ha apprezzato di buon grado l’iniziativa dell’amministrazione di avviare uno screening su gruppi di persone che non hanno sintomi, come quello in corso a Campo Genova e che ha riguardato varie categorie, dal personale sanitario a tutti coloro che svolgono funzioni a contatto con il pubblico. «Se riusciamo a stanare le persone asintomatiche, possiamo isolarle e ridurre il contagio, limitando quindi la diffusione del virus tra la popolazione».

Avellino e l’Italia intera, nel frattempo, sono entrate nella Fase 2. Oltre ai controlli servirà la ripartenza, ma «vedo troppa fretta, troppa voglia di ripartire senza garanzie. Bisogna stare attenti e garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. Se riapriamo l’Italia senza queste due condizioni rischiamo tanti altri morti. Non ci facciamo prendere dalla fregola del dio denaro, non siamo ancora fuori da questa pandemia. Occorre ancora pazienza e prudenza. Ricordo che al momento non esiste una terapia specifica ed efficace rispetto al Sars-CoV2 ma solo una terapia di supporto. Il vaccino, che sarà l’arma vincente, richiede ancora tempo e fino a che non avremo grandi disponibilità di vaccino sicuro per tutti dobbiamo stare attenti e non dobbiamo cantare vittoria».



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