Rosa rifatta da zero, la cessione di Parisi, l’attacco dei sogni: analisi del mercato dell’Us Avellino – IL CIRIACO

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Il calciomercato è ormai alle spalle: alle ore 20.00 di ieri sera è suonato il gong, impossibile depositare altri contratti, quel che è fatto è fatto.
Alle 19.45 circa Giovanni D’Agostino è in collegamento su Prima Tivvù, rilassato, come rilassato a suo dire è Salvatore Di Somma, perché l’Us Avellino ha già fatto tutto quel che doveva fare.

I due nuovi, e ultimi, acquisti verranno ufficializzati di lì a poco: Errico e Fella. Due ultimi acquisti di una lista lunghissima. Già, perché la società biancoverde era ripartita con pochissimi elementi di proprietà (bastavano le dita di una mano per contarli).

Dunque si è data da fare, fin da subito, con la programmazione, per quella che è stata la prima sessione di mercato targata D’Agostino. Andamento lento? Forse, ma alla fine, seppur all’ultimo giorno di calciomercato, la rosa si può definire completa e, quasi nella sua totalità, di proprietà. Una rarità per la categoria.

Infatti, eccezion fatta per quattro prestiti (i già citati Errico e Fella più Burgio e Bruzzo, ma per quest’ultimo vi è un diritto di riscatto) tutti gli altri componenti della rosa, per la precisione 19, sono tutti di proprietà biancoverde. Asterisco soltanto per Dossena, per il quale l’Atalanta ha un’opzione di riacquisto.

Si era partiti con le sole permanenze di Ferretti (ceduto al Ravenna a titolo definitivo), Federico (rimasto sul groppone), Pizzella e Parisi. Per quest’ultimo va fatta parentesi a parte: sarebbe stato bello vederlo ancora protagonista in maglia biancoverde, ma la cessione all’Empoli rappresenta un’ottima operazione per entrambe le parti. Il giocatore voleva misurarsi in una realtà più grande, l’Avellino fa una cessione enorme (450.000 euro più 200.000 euro di bonus più 10% della futura rivendita): insomma, un’operazione win-win.

Per quel che concerne gli acquisti fatti, può esserci grande soddisfazione per la società e per il tecnico Piero Braglia: il reparto offensivo è di quelli che, per la categoria, farebbe gola a chiunque. Trovare un attacco più forte di quello composto da Bernardotto, Fella, Maniero e Santaniello è complicato, ma si badi bene a cantar vittoria, perché lo stesso Braglia è stato chiaro qualche tempo fa: il nome conta poco, serve dimostrare le proprie qualità in campo.

Serviva poi un giocatore bravo tra le linee, con qualità, che potesse imbeccare gli attaccanti di cui sopra, e così è arrivato Errico, a integrare un reparto di centrocampo che altrimenti sarebbe stato troppo muscolare. A dettare il gioco De Francesco, arrivato per sostituire Di Paolantonio. Le corsie esterne hanno sicuramente aggiunto esperienza, in ultimo con l’acquisto di Tito (subito decisivo con l’assist per il gol allo scadere di D’Angello a Viterbo).

Andando sempre più a ritroso, la difesa: non c’è più l’equivoco portiere, perché il titolare sarà Forte. Pecca il grave infortunio di capitan Laezza, ma l’acquisto negli ultimi giorni di Luigi Silvestri ha ridato lustro al reparto.

Insomma, come affermato ieri dallo stesso amministratore Giovanni D’Agostino, la squadra è forte e ci si potrà divertire: ora tocca a mister Braglia mettere insieme nel modo migliore tutte le componenti e far sì che riescano a rendere al meglio per, chissà, magari puntare a qualcosa di più dei “primi 5 posti”.

Ecco la lista completa della rosa biancoverde.

Portieri: Forte, Pane, Pizzella (U)
Difensori: Ciancio, Dossena (U, opzione di riacquisto per l’Atalanta), Laezza, Miceli, Nikolic, Rizzo (U), Rocchi, L. Silvestri, Tito
Centrocampisti: Adamo (U), Aloi, Bruzzo (U, prestito con diritto di riscatto dal Pontedera), Burgio (U, in prestito dall’Atalanta), D’Angelo, De Francesco, Errico (U, in prestito dal Frosinone), Federico, M. Silvestri (U).
Attaccanti: Bernardotto, Fella (in prestito dalla Salernitana), Maniero, Santaniello.



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