La cultura come strumento indispensabile per mantenere vivo il tessuto sociale di una comunità, unico antidoto contro ogni forma di malaffare o corruzione. E’ il senso della quarta edizione della rassegna “Avellino letteraria” inaugurata ieri pomeriggio a Villa Amendola con i Racconti di Fantasia Partenopea del medico Alfredo Salucci. E’ Daniela Apuzza a sottolineare come Avellino letteraria scelga come filo conduttore “Esserci oggi”, nel segno di una formula consolidata, capace di abbracciare valorizzazione del territorio, confronti letterari e momenti di dibattito con l’obiettivo di promuovere la crescita della comunità e fare rete con la scuola e le istituzioni. Quindici gli appuntamenti che si snoderanno fino a dicembre.
E’ quindi l’ideatrice e direttore artistico Annamaria Picillo a chiarire come Avellino letteraria voglia essere innanzitutto uno strumento per promuovere il libro, valorizzando autori esordienti e affermati, confermandosi come spazio capace di unire e promuovere la socialità, in un momento certamente difficile per la città. “Abbiamo scelto di puntare – spiega Picillo – su un cartellone che unisca generi e stili diversi ma soprattutto differenti linguaggi artistici, dalla scrittura, all’ immagine, alla musica”. A prendere la parola è quindi il notaio Edgardo Pesiri che pone l’accento sulla necessità di dialogare con le nuove generazioni e di riempire di contenuti una politica che oggi appare troppo vuota.
A ribadire come il riscatto della società passi per la cultura è Salvatore Campitiello, presidente Assostampa Campania, Vallo del Sarno, che ribadisce come la cultura diventi strumento per rafforzare la coscienza critica. Un concetto su cui si sofferma anche il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa che evidenzia l’importanza di un’alleanza tra le agenzie sociali per promuovere il bene comune “Ecco perchè la cultura può avere un ruolo cruciale in una città in cui la moralità è stata uccisa”. A porre l’accento sulla necessità di coinvolgere le nuove generazioni è anche il giornalista Amedeo Picariello.
Quindi è Salucci a illustrare l’idea da cui nasce la raccolta, nel quale si fondono leggerezza e riflessione, autentico omaggio al potere della fantasia e all’universo di Napoli “Si tratta di racconti nati osservando la variegata umanità che incontravo ogni giorno nel percorso da piazza Garibaldi al vecchio Policlinico. Mi trovavo di fronte a un teatro all’aperto, uomini e donne che mi colpivano per la loro gestualità, il loro modo di parlare”. Non è un caso che l’autore abbia conseguito, dopo la laurea in medicina, anche quella in filosofia. A prendere forma racconti che hanno un carattere fortemente filosofico, che evidenziano i paradossi che contraddistinguono l’umanità come Casimiro che trova un giorno un manifesto col suo nome e non sa darsi spiegazioni di come possa essere morto, senza essersene accorto. Ad impreziosire l’incontro la voce narrante di Giuliana De Marinis e le note di Domenico Sodano
Il cartellone proseguirà l’11 maggio con la presentazioni del volume “Noè, Noè ma dove vuoi portarci” di Angelo De Cristofaro, il 25 maggio a confronto su “In terra di lupi” di Annibale Cogliano, l’8 giugno “Madri oltre il destino” di Imma Pezzullo, il 22 giugno sarà la volta di “Annacarla e le altre” di Luigi Anzalone, il 24 agosto reading poetico con Cinzia Coppola e Antonella Prudente, Rosa Mannetta e Paola Nazzaro, il 7 settembre si presenta “Nel cerchio senza sbocco” di Maria Loreta Chieffo. Si prosegue il 21 settembre con “Le tre vite di Maria D’Avalos di Rossella Maglione, il 28 settembre “Il prossimo anno non contatemi” di Giuseppe Maria De Maio, il 12 ottobre “Creature da palcoscenico” di Maria Grazia Cataldi, il 26 ottobre “Ho chiuso con te” di Emanuela Esposito, il 9 novembre “Conflitto e società” di Emanuele Esposito, il 30 novembre “Una corsa contro il vento” di Delia Morea, il 14 dicembre “Limen & Meta” di Giancarlo Guercio
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