Regionali, Zingaretti lo esalta, ora il Pd è “deluchizzato”: ma stanno tutti con il Governatore? – IL CIRIACO

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Manca solo l’ultimo passaggio, il più importante,  quello affidato alle urne, poi il processo di “deluchizzazione” del Pd e della Campania potrà dirsi completato. E’ una sensazione forte, quasi una certezza dopo le parole che il segretario nazionale dem, Nicola Zingaretti, ha speso per il Governatore uscente nel corso di una manifestazione elettorale a Salerno. Tre mesi di Covid hanno stravolto l’orizzonte dem, trasformando De Luca dall’ingombrante personaggio da sacrificare sull’altare dell’accordo di governo con i Cinque Stelle, al salvatore della patria, al candidato senza alternative perché l’unico in grado di guidare la Campania verso un futuro radioso. Zingaretti, arrivato da leader politico, ha blandito De Luca parlando da collega, largheggiando negli aggettivi: «un grande», «un gigante che ha salvato la sua terra». In sostanza una professione di fede totale a De Luca che può contare, se i sondaggi saranno confermati, anche sul pieno di voti della sua lista. La sua, praticamente, potrebbe essere una vittoria su tutta la linea sulla quale De Luca costruirà il percorso che porta, l’anno prossimo, alle elezioni al Comune di Napoli. E’ lì che il Governatore uscente vuole piantare la sua bandierina rafforzando la “sua” filiera istituzionale. E il Pd? A parole è tutto con Zingaretti ed anche sui territori i candidati non lesinano parole di stima e riconoscenza verso De Luca confermando il loro sostegno al lavoro del Governatore uscente. Ma sottotraccia, però, qualche malumore c’è soprattutto a Napoli dove già in fase di composizione delle liste era venuta fuori una certa insofferenza rispetto all’eccesso di autonomia di De Luca che ha sempre voluto mantenere un controllo costante sulle liste. L’ultimo passaggio, quello elettorale, restituirà il peso numerico delle liste del Pd e di quelle di De Luca aprendo di fatto la partita per le amministrative a Napoli (e per il controllo del partito sui territori).

L’ultimo fine settimana prima dell’apertura delle urne è caratterizzato dall’arrivo in Irpinia dei leader del centrodestra. Tra oggi e domani Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini saranno ad Avellino il primo e ad Ariano gli altri due. La coalizione considera il Tricolle molto più che contendibile e punta a conquistare il comune di Ariano piuttosto che impegnarsi nella battaglia regionale, già complicata all’inizio ed ora sempre più difficile. Resta invece assolutamente aperta la partita per la leadership della coalizione ed anche all’interno delle singole liste c’è più di una gara tra i candidati che va oltre la caccia alle preferenze. In campagna elettorale è una cosa più che normale, come parlare all’esterno di compattezza.



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