Parlarsi (al telefono) e dirsi addio. Tra Matteo Renzi e Ciriaco De Mita è finita come nel 2016, con nervi tesi, parole grosse e un accordo diventato carta straccia 24 ore dopo essere stato dato per probabile. Italia Viva e i Popolari andranno ognuno per la propria strada, sempre nella coalizione che sostiene De Luca, perché la convergenza nella stessa lista è diventata impossibile. Nonostante i dialoghi fossero avviati da tempo, un mesetto dicono, al momento di stringere sono venuti fuori distinguo rivelatisi insormontabili. Pare che i primi ostacoli siano arrivati dalla natura dell’accordo che per i renziani doveva essere una sorta di cortesia. In base a questo principio, sempre stando ai si dice, dal partito dell’ex premier è arrivato un secco no alla possibilità che nel simbolo elettorale ci fosse anche quello dei Popolari. Un colpo duro alla possibilità dell’accordo che, se fosse stato raggiunto, avrebbe visto Alaia e Rosato nella stessa lista. A questo si sono aggiunte le ripetute smentite, soprattutto da lato di Italia Viva, che confermavano l’assenza di qualunque accordo. Infine la telefonata tra Renzi e De Mita che, secondo i rumori, sarebbe finita male. Strade diverse dunque, come nel 2016. A chi andrà meglio stavolta?
