Regionali, Ciarcia: ambiente e territorio le priorità. Le reti idriche? La proprietà è dei comuni i fondi ci sono – IL CIRIACO

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Esauriti gli impegni di prassi (la presentazione della candidatura e quella della lista) per Michelangelo Ciarcia è tempo di avviare il tour elettorale sul territorio. Dopo il battesimo nella “sua” Venticano, il candidato del Pd si prepara ad incontrare simpatizzanti ed elettori in tutta l’Irpinia. Per quanto è possibile, nonostante le limitazioni imposte dal periodo di emergenza, Ciarcia non rinuncia al contatto diretto con la gente nella modalità più classica della campagna elettorale.

Ciarcia, ma con quello che abbiamo vissuto c’è ancora interesse per la politica e per la campagna elettorale?

«Siamo ancora alle battute iniziali, ma prima mi faccia ribadire un concetto: noi ci sentiamo e siamo un gruppo compatto. Lo abbiamo detto nella sede del Pd che lavora per un obiettivo comune. Per tornare alla sua domanda debbo dire che la prima impressione è stata positiva e credo che alla lunga questa serietà di comportamento non possa che fare bene e determinare anche un recupero percentuale del Pd su scala provinciale».

Entrando nel merito: che ruolo immagina debba avere l’Irpinia nello scenario regionale?

«Sicuramente da protagonista. Certo, abbiamo solo l’otto per cento della popolazione residente in Campania, ma credo che molto dipenda da chi rappresenta l’Irpinia saper scegliere i canali giusti e cogliere le opportunità che ci sono a favore del territorio. I processi vanno seguiti con attenzione e fare proposte davvero utili al territorio».

Lei aveva già enunciato alcune priorità nella conferenza stampa di presentazione…

«Ho parlato di agroalimentare perché è il settore che conosco e nel quale opero da molti anni. Ho fatto riferimento alle microaziende, sono tante sul territorio, e che potrebbero rappresentare il modo con cui spostare tanti turisti anche verso l’Irpinia. Penso a showroom, visite guidate e manifestazioni di vario genere che sembrano poca cosa ma che in realtà costituiscono una fonte di reddito perché il turista che viene a visitare Pompei o la costiera può essere portato anche qui in una sorta di turismo “ambientale” che può essere una opportunità di sviluppo».

La domanda sull’acqua è inevitabile, ma il problema non riguarda sempre e solo il vertice di Alto Calore. Ci sono due questioni che interessano direttamente la Regione: l’ammodernamento delle reti ed il ristoro che la Puglia dovrebbe dare alla Campania. Si potrà arrivare alla soluzione di due problemi oramai atavici?

«Tutta la vicenda relativa alla gestione del servizio idrico deve essere risolta. E per questo c’è la legge regionale 15 che avviato l’iter che speriamo possa concludersi nei prossimi cinque anni. De Luca ha già detto che la questione con la Puglia va risolta tenendo presente che i comuni con i bacini idrici più ampi hanno bisogno di salvaguardare la cornice ambientale e per questo avrebbero bisogno del ristoro».

E per quanto riguarda le reti?

«La questione è semplice. Occorre prendere coscienza del problema e affrontarlo seriamente senza prendere in giro i cittadini. La proprietà delle reti è dei comuni, Alto Calore svolge un servizio che è collegato alla tariffa. C’è chi vorrebbe che Acs investisse sulle reti e rivalendosi sulla tariffa, ma noi non possiamo ammodernare seimila chilometri di reti in una sola volta: è impossibile. Le reti sono dei comuni, la regione mette a disposizione dei fondi. I Comuni possono utilizzarli per rinnovare le reti, noi possiamo mettere a disposizione le nostre competenze: da questa situazione si esce tutti insieme e non rimpallandoci le responsabilità. Per molti anni questo problema è stato accantonato, ma oggi non è più il tempo di rimandare anche in considerazione, ma non solo, delle emergenze legate alla siccità. Si può risolvere il problema affrontandolo insieme: Regione, Acs e Comuni approfittando anche delle risorse che Palazzo Santa Lucia ha messo a disposizione».

Per quanto è accaduto si ha la netta sensazione che la priorità sia la sanità e la riorganizzazione sul territorio…

«Certamente è un aspetto che salvaguardato, ma siamo in una situazione straordinaria, mai vista. Abbiamo dimostrato responsabilità nel momento in cui c’è stata la presa di coscienza del problema, ma il rilassamento successivo è stato ben gestito dal Governatore De Luca che ha tenuto strette le maglie. Oggi con un innalzamento dei contagi se un altro lockdown è impossibile, è altrettanto vero che occorre tanta responsabilità e l’utilizzo dei tutte le precauzioni necessarie».

In conclusione: perché votare Ciarcia?

«Beh, non so. Sicuramente ho dato dimostrazione di saper affrontare i problemi. Mi applico sui problemi e cerco di dare risposte concrete: sono un amministratore e quindi devo prendere decisioni tutti i giorni. E torna anche qui la parola responsabilità: io ne prendo quotidianamente e non mi sottraggo. E’ difficile da far capire ma è solo decidendo che si affrontano i problemi».



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