Regionali, Bochicchio: niente passerelle, impegno quotidiano per la nuova Regione – IL CIRIACO

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«Per gli altri la campagna elettorale è un mese di passerelle e convegni a porte chiuse. Per il M5S l’impegno politico sui territori è quotidiano. Sanità, trasporti e infrastrutture: così l’Irpinia supera un’arretratezza insopportabile. Lo sviluppo passa per le piccole cose prodromiche a progetti di sviluppo a medio e lungo termine». Carmen Bochicchio, candidata al consiglio regionale con il Movimento cinque stelle, a tutto campo su elezioni e territorio.

Che pensa di una campagna elettorale che parte, come aveva in qualche modo previsto il M5S, all’insegna delle inchieste sulla sanità?

«Non si tratta di prevedere il futuro, ma semplicemente di conoscere il sistema sanitario campano e avere l’occhio lungo sulle criticità registrate durante la gestione dell’emergenza Covid da parte della Regione. In piena pandemia abbiamo denunciato quelle che secondo noi erano storture che necessitavano chiarimenti e sui cui oggi indaga la magistratura, nel cui lavoro abbiamo piena fiducia. Ma al netto di quello che sarà il corso delle inchieste giudiziarie, motivi di opportunità politica vorrebbero che chi è coinvolto a vario titolo in questa vicenda, anche per chiarire al meglio la propria posizione, faccia un passo di lato».

 Qual è la proposta del M5S per la sanità in Irpinia?

«Caldoro prima e De Luca poi hanno fallito sul servizio pubblico per eccellenza quale è appunto la sanità. A maggior ragione nell’entroterra e dunque in Irpinia, dove si soffre per una mancanza di collegamenti stradali adeguati, circostanza che rende ancor più difficile gli spostamenti per le emergenze. Non posso non ricordare la chiusura dell’ospedale di Bisaccia ad opera di Caldoro né quello che rischia di essere un depotenziamento del nosocomio di Solofra perché, al di là delle rassicurazioni odierne di De Luca, attendiamo la prova dei fatti. E’ insopportabile che ogni finanziamento (per il presidio solofrano sono stati stanziati 11,5 milioni ndr.), dagli ospedali alle seggiovie di Bagnoli, si sblocchi un mese prima delle elezioni. La proposta del M5S per una sanità garantita ai cittadini è chiara: innanzitutto il ripristino di una rete territoriale sanitaria diffusa con il rafforzamento di alcuni presidi di medicina di prossimità. Dobbiamo valorizzare il ruolo dei medici di base e mettere a sistema i servizi ambulatoriali per coprire pezzi di territorio che orograficamente hanno una qualche difficoltà nei collegamenti. In tal senso va presa in carico la richiesta di 25 sindaci di ragionare di nuovo sul presidio di Bisaccia. Quindi bisogna sbloccare le assunzioni e valorizzare il personale medico-infermieristico che, durante la fase Covid, ha mostrato tutto il suo valore. Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa, non dimentichiamoci che servizi come scuola, sanità e trasporti rappresentano gli assi portanti per un miglioramento della qualità della vita soprattutto nelle aree interne».

 Sviluppo e fondi europei, anche in Irpinia arriveranno ingenti risorse. Che ruolo deve avere la Regione rispetto alla programmazione per l’Irpinia?

«Sicuramente non bisogna ripetere gli errori del passato. La pratica dei finanziamenti a pioggia ha già mostrato i propri limiti. Bisognerebbe chiedersi, guardando alla vecchia programmazione, cosa resta realmente sui territori. Abbiamo bisogno di interventi strutturali che, una volta messi in piedi, riescano ad avere una prospettiva di medio e lungo termine. E’ assurdo vedere ancora chi ha gestito il governo regionale in tutti questi anni, fare oggi promesse sul futuro invece di rendicontare quanto fatto. Parlare della nuova programmazione 2021/27 quando ancora non abbiamo capito cosa rimane della vecchia, è inaccettabile. Chi conosce l’Irpina sa bene quali sono i punti di forza e quali di debolezza. La premessa, soprattutto quando si parla di turismo, sono le infrastrutture. Ad esempio se abbiamo borghi unici, come quello di Monteverde, ma non abbiamo la viabilità giusta per arrivarci, diventa impossibile sponsorizzarli. Bisogna iniziare a fare il necessario, cioè le cose prodromiche a progetti di più ampio respiro. Infrastrutture, materiali ed immateriali, trasporti. Non possiamo più consentirci uno stato di arretratezza tale per cui Avellino è l’unico capoluogo di provincia disconnesso dal resto della Campania e del Paese sul fronte del trasporto su ferro».

Che tipo di campagna elettorale porterà avanti?

«Continuerò a fare quanto sempre fatto, cioè stare sui territori, ascoltare e contribuire alle soluzioni. Per me cambia poco se non nel senso di avvertire una responsabilità sulle mie spalle che fortunatamente è condivisa con tante persone che hanno fiducia in me e mi stanno sostenendo. In realtà mi sento candidata consigliera comunale in tutti i 118 Comuni irpini perché le regionali hanno una carica di contatto con il territorio, di condivisione delle problematiche e di partecipazione alle soluzioni, momenti che vanno valorizzati. Girerò la provincia palmo a palmo con l’auspicio che gli irpini si sentano coinvolti. Il gap tra cittadini e i palazzi va ridotto. Sono perplessa nel vedere che nel 2020 si continuano a fare campagne elettorali con metodi e linguaggi vecchi di decenni: convegni a porte chiuse, passerelle, tagli dei nastri con una commistione non condivisibile tra mondo associazionistico e politica. La campagna elettorale “tradizionale” dura un mese, quello del M5S è un impegno costante».

 Questa occasione di campagna elettorale può essere un’occasione per riscoprire le ragioni fondative del M5S?

«Certo. Da quando siamo al Governo del Paese abbiamo assunto ben altre responsabilità in un momento di difficoltà acuito poi dall’emergenza Covid. Il Governo ha agito bene nella fase emergenziale, non a caso l’Italia è da esempio al resto dell’Europa. Ora va aperta una fase nuova, di riscoperta dei valori fondativi del Movimento. Dobbiamo tenere ben salde le radici ma riuscendo ad allungare i nostri rami verso il futuro. Non abbiamo mai tradito il nostro spirito, ma ci proponiamo di fare ancora meglio».

 Un eventuale risultato negativo di De Luca, anche se i sondaggi ora lo danno in vantaggio, potrebbe minare la tenuta del Governo?

«Credo di no. Una cosa è il livello nazionale, dove ripeto si sta lavorando molto bene, altra è quello regionale. Mettere a repentaglio la tenuta del Governo a fronte di risultati che hanno incidenza solo locale, sarebbe sbagliatissimo».



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