Regionali, Alaia: non c’è mai stata un’alternativa a De Luca. Italia Viva? Saremo il secondo partito in Campania – IL CIRIACO

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«De Luca è il miglior presidente che la Campania possa avere. Non si poteva mettere in discussione cinque anni di buon governo per un accordo con il M5S. “Italia Viva” sarà il secondo partito della regione». Il consigliere regionale uscente Enzo Alaia si riprepara alla battaglia elettorale tra le fila dei renziani.

 Quali sono i motivi profondi che portano “Italia Viva” a sostenere De Luca?

«I cinque anni di buon governo portati avanti dal Presidente. Siamo stati sempre sulle sue posizioni, personalmente ho collaborato e collaboro ancora con De Luca in prima persona e lo faccio convintamente, perché ritengo che sia il miglior Governatore possibile per la Campania. Lo dicono i fatti e la determinazione con cui ha affrontato, con successo, l’emergenza Covid. In cinque anni ha avuto la capacità di portare la sanità regionale fuori dal commissariamento, ha lavorato tantissimo anche nel settore ambientale riuscendo a rimuovere le ecoballe che giacevano nei nostri territori dai tempi dell’emergenza rifiuti, investito nelle aree interne. Fino agli ultimi mesi caratterizzati da un’emergenza sanitaria e sociale senza precedenti, che De Luca ha saputo governare al meglio mettendo a frutto i risultati ottenuti durante tutta la sua presidenza».

Stare insieme a De Mita, Pomicino, Mastella e pure qualche ex esponente di Fi, non vi crea disagio?

«Assolutamente no. “Italia Viva” ha rapporti unicamente con De Luca che è garante di un accordo politico che abbiamo condiviso. L’unico dialogo è aperto con lui, né con altri partiti né con altre liste che lo sosterranno. La nostra presenza in coalizione è legata, ripeto, unicamente al buon governo registrato nei cinque anni. Questa sarà la prima vera prova di “Italia Viva” con il voto in Campania. Il partito si misurerà con l’elettorato e, sono certo, arriveranno risultati più che sperati. Saremo il secondo partito sul piano regionale».

Il percorso di costituzione del partito sui territori si è un po’ fermato per la pandemia, come saranno scelte le candidature?

«Abbiamo fatto un primo incontro ad inizio marzo, poi il lockdown ha rallentato tutto ma siamo già ripartiti. Stiamo organizzando il partito su tutti i territori irpini, nel giro di qualche giorno avremo i vari referenti comunali ed intercomunali che si affiancheranno alle strutture già esistenti, come i due coordinatori provinciali Stefania Siano e Beniamino Palmieri e i componenti dell’assemblea nazionale. Per quanto riguarda le candidature abbiamo già ragionato su una rosa di nomi, decideremo sulla scorta di criteri quali la rappresentanza territoriale e la disponibilità a percorrere questo percorso elettorale».

Per voi è un dato positivo l’assenza di un accordo con i Cinque Stelle, ma temete un eventuale blocco alternativo tra loro, DeMa, Sinistra Italiana?

«La mia posizione è stata sempre critica nei confronti dei Cinque Stelle perché credo che non sia possibile passare cinque anni a governare subendo continui attacchi da un partito di opposizione, e poi trovare le ragioni di un accordo politico. Certo c’è stata una prima fase di rincorsa ai Cinque Stelle per un accordo in Campania, ma l’ipotesi non solo non mi ha mai convinto ma mi ha visto sin da subito contrario. Sono straconvinto che non potevamo sacrificare il lavoro portato avanti e che i cittadini campani condividano questa scelta e premieranno la coalizione di De Luca. Ecco perché non mi spaventa un eventuale terzo polo da sinistra».

Quale ruolo dovrà avere l’Irpinia nello scenario regionale dei prossimi cinque anni?

«L’Irpinia ha già avuto un’attenzione particolare da parte del governo regionale. Si possono contare i tantissimi investimenti fatti in provincia di Avellino ad esempio su viabilità e manutenzione strade provinciali con un progetto da 22 milioni di euro, senza dimenticare che, grazie alla fuoriuscita dal commissariamento della sanità, oggi possiamo aggiungere nuove risorse mediche ed infermieristiche sul territorio. A tutti gli operatori sanitari che hanno affrontato l’emergenza Covid, va certamente tutto il nostro ringraziamento per il lavoro svolto ma è giunta l’ora che alle parole si aggiungano riconoscimenti concreti. E sono certo che il governo regionale farà la giusta pressione sul nazionale affinché venga loro riconosciuto un contratto di lavoro stabile. Il futuro dell’Irpinia poi non può che passare per lo sviluppo di un turismo sostenibile capace di valorizzarne il patrimonio paesaggistico, culturale ed enogastronomico. In questo senso devo dare atto al presidente della Provincia Domenico Biancardi di aver individuato la strada giusta con la creazione di Fondazione Irpinia. Posso dire sin da adesso che da parte nostra ci sarà il massimo supporto per portare avanti l’iniziativa e renderla sistemica e duratura nel tempo».

 

 

 



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