Rassegna interregionale di danza contemporanea al Chiostro di Santa Chiara di Solofra

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Solofra- Secondo Elizabeth Diller «l’architettura è ciò che esiste tra la pelle di un uomo e quella di un altro uomo». Questa lettura, trasferita sulla danza, fa sì che la performance si costruisca architettonicamente esplorando i diversi spazi. Un’esperienza nuova in cui i luoghi si trasformano, contraddicendo le convenzioni che ne regolano l’uso per esplorare modi alternativi di abitarlo.
È la visione di Ra.I.D. Festivals 2023, la rassegna interregionale di danza contemporanea, realizzata con il sostegno del Comune di Solofra e il riconoscimento del MiC, che, mettendo in relazione coreografia, corpo, spazio, luce e architettura, è riuscita a far convergere, tra il Chiostro Monumentale di S. Chiara e Palazzo Ducale Orsini di Solofra, undici compagnie in scena con 14 performance, tra produzioni nazionali e internazionali, progetti speciali e proposte di giovane danza d’autore.

Dopo il taglio del nastro, lo scorso 26 agosto, la rassegna prosegue venerdì 1 settembre al Chiostro di S. Chiara in via Regina Margherita con la lecture performance “La conoscenza della non conoscenza” di e con Adriana Borriello, nata ad Avellino e diplomata al Mudra di Maurice Béjart a Bruxelles. Nell’alternanza tra verbo e corpo, scivolando, saltellando, rimbalzando continuamente dalla parola al movimento, dal movimento alla parola e dalla descrizione letterale all’evocazione poetica, si dipana il filo del discorso. In compagnia delle danzatrici Donatella Morrone e Ilenia Romano il trio condivide questo gioco col pubblico, esplicitando le proprie regole e i propri strumenti, che, nell’attuazione, si rivela ogni volta uguale, diverso, nuovo, oltre e dentro le norme che lo regolano.

Il giorno successivo, 2 settembre, il Balletto di Roma, 63 anni di attività produttiva, in Italia e all’estero, volta alla preservazione del repertorio e al rinnovamento dello stesso, attraverso il sostegno della creatività coreografica e il mantenimento del livello tecnico e interpretativo dei danzatori. La compagine danza “Premiere”, uno spettacolo di Andrea Costanzo Martin che celebra il piacere del danzare senza secondi fini. È un rito che mette il corpo e il desiderio di muoversi al centro del discorso. Senza prendersi troppo sul serio. Un invito a posare le armi e a lasciarsi incantare.


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