Premio Strega, annunciata la cinquina finalista. In giuria anche gli studenti del Mancini

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Gli studenti del liceo scientifico Mancini, guidato dalla dirigente Paola Gianfelice, si confermano protagonisti del Premio Strega nella serata di Benevento. Sotto l’attenta supervisione della professoressa Mara Lo Russo i dieci allievi hanno letto le opere in concorso e si sono confrontati con i coetanei, votando la cinquina finalista. Sono  Simone Chiocchi, Cesare Maria Iannuzzi, Francesca Festa, Carmen Guerriero, Maria Mastroberardino, Maria Chiara Grasso, Giovanna Benigni, Sofia Scialoia, Sofia Faiella e Andrea Carmine Di Giacomo. “Una partecipazione al premio – spiega Lorusso – che diventa importantissima per avvicinare gli studenti alla letteratura e permettere loro di leggere in maniera critica un testo. In palio per chi scriverà la recensione migliore un premio di 1000 euro”.

Lo scorso marzo il Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco (presidente), Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine – aveva scelto i 12 candidati, mentre questa sera è stata scelta la cinquina:

Rosella Postorino, “Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli), 217 voti: Protagonisti Nada e Omar, due bambini che si ritrovano a vivere, in orfanotrofio la guerra dell’ex Jugoslavia. Una storia di amicizia, speranza, paura e mancanze, che li porterà, contro la loro volontà, in viaggio per l’Italia.

Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliot), 199 voti: a prendere forma il rapporto tra Daria, la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi e Ada, la madre, che sulla soglia dei cinquant’anni scopre di essersi ammalata. Ed è proprio la madre a raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza.

Maria Grazia Calandrone, “Dove non mi hai portata” (Einaudi), 183 voti: l’autrice ricostruisce la storia dei suoi genitori, che in fuga a Roma devono scappare da una società che non li accetta; una volta nella capitale, lasceranno la loro bambina di 8 mesi nel parco di Villa Borghese prima di finire nel Tevere.

Andrea Canobbio, “La traversata notturna” (La nave di Teseo), 175 voti: l’autore compie un viaggio nella propria città, trasformata per l’occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all’impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d’amore e alcune vecchie agende fitte di appunti.

Romana Petri, “Rubare la notte” (Mondadori), 167 voti: una biografia romanzata, la storia di Antoine Saint-Exupéry – autore del Piccolo Principe – ovvero Tonio, di cui si attraversa la storia, da quando è bambino, fino al suo amore per il volo. “Anziché partire dai dati biografici, Petri – scrive Teresa Ciabatti – parte dall’immaginario per ricostruire la vita dello scrittore – vita a sua volta travisata, romanzata al fine di rendere l’essenziale: l’urto tra quel che si crede che sia, e quel che è, tra origine e fine”.

Per gli studenti del Mancini anche la possibilità di votare il vincitore del Premio Strega giovani, assegnato postumo ad Ada D’Adamo per “Come l’aria”

L’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

 


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