Popolari e Fare Democratico in campo per portare il pensiero. De Mita: “Non ne vedo uno che abbia dignità” – IL CIRIACO

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Avellino – Le elezioni regionali saranno solo una tappa perché, subito dopo, i Popolari sono pronti a lanciare il loro progetto a livello nazionale partendo dalla Campania. La lista “Popolari-Fare Democratico” presenta i suoi candidati che tenteranno la scalata a Palazzo Santa Lucia: Pino Rosato, Anna Nazzaro, Angelo Antonio Lanza e Nevicella Mattia. Presenti Ciriaco e Giuseppe De Mita.

Grande attenzione verrà data alle aree interne, argomento tirato spesso in ballo da tutti i candidati di ogni schieramento, ma Ciriaco De Mita precisa: «Ho la sensazione che la stupidità sia infinita perché le aree interne o si delimitano e allora può esserci qualche segnale, oppure saranno infinite – sottolinea. Le aree pilota, non hanno più riferimenti di governo o forse non ne hanno mai avuti. In Alta Irpinia sono stati avvantaggiati dalla decisione di De Luca che assegnò 200 milioni di euro che hanno permesso di fare diverse cose intelligenti, con l’obiettivo di creare servizi. Ad esempio le strade, l’idea è stata quella di collegare 25 Comuni con il sistema di viabilità: non si spostano le popolazioni, ma le si mettono in rete. Se aumenta la domanda, possono aumentare i servizi». Resta da risolvere ancora un grande problema, quello della «scuola – spiega De Mita. Ogni sindaco vorrebbe la scuola nel proprio Comune, ma bisogna applicare dei criteri oggettivi. Ora, invece di discutere del possibile, noi lo faremo anche dopo le elezioni con esperti di conoscenza che hanno dato notevole impulso allo sviluppo del Lago Laceno».

Non manca un passaggio sulle recenti dichiarazioni di Gargani: «Dice di essere l’autentico interprete del pensiero popolare, è un mio amico, ma da un po’ di tempo non ha più l’equilibrio dell’intelligenza. I pensieri non si inventano. Come si fa a pensare al pensiero popolare e fare alleanza con la Lega? E’ difficile». De Mita si sofferma anche sul livello della politica in provincia e spiega: «Non c’è pensiero che abbia dignità della riflessione in questi giorni. L’Irpinia è decaduta, non è cresciuta. Avellino città ha perso il retroterra del pensiero, ecco perchè sono contento di iniziare da Atripalda la campagna elettorale. In città, oggi, c’è gente che fa solo affari, senza pensiero».

Il percorso politico avviato dai Popolari due anni fa non è stato privo di scossoni, ma forse proprio questi hanno rappresentato il valore aggiunte, come spiega Giuseppe De Mita: «Abbiamo intrapreso un cammino per il quale l’aggiunta è la conseguenza di una sottrazione. All’essenziale si arriva togliendo. Noi ci siamo posti l’obiettivo di costruire un percorso politico sganciato dall’individualismo, ma che avesse come base un pensiero. Il nostro desiderio era di non incorrere nell’errore di identificarci con noi stessi. Persone provenienti da esperienze diverse si sono poste l’obiettivo di dar vita a un processo che si identificasse nella matrice del cattolicesimo democratico. Siamo andati alla ricerca di un simbolo non nostro e quello dei Popolari si identifica con un’esperienza culturale». E’ questo aspetto che, secondo Giuseppe De Mita, marca la differenza politica con altri formazioni in campo: «Mastella, che fa pragmatismo senza pensiero, ha il simbolo con il suo nome. Poi ci sono molte liste che si definiscono di centro. Sono rimasto deluso da Pasquino con cui sembrava ci stessimo ritrovando, ma ci siamo persi sulle piccole cose». La caratteristica della lista dei Popolari è «la credibilità, noi siamo credibili – sottolinea De Mita. Tutti gli altri parlano di coerenza, ma questa parola è diventata oscena e viene ormai invocata da chiunque».

Capolista di “Popolari-Fare Democratico” è Pino Rosato che si dice orgoglioso della sua squadra, quella «costruita da Giuseppe e Ciriaco. Il nostro obiettivo è restituire alla politica il ruolo che le spetta. Faremo una campagna elettorale entrando nelle case per confrontarci con la comunità. Oggi c e una difficoltà di partecipazione, serve una spinta per creare aggregazione». E il lavoro dei Popolari non si esaurirà con le elezioni regionali perché «anche se non dovessimo avere il consigliere regionale porteremo avanti il nostro progetto politico per far valere il diritto delle persone ad avere un futuro migliore – spiega Rosato. Dobbiamo creare opportunità per i giovani sia nel pubblico che nel privato. In Campania dobbiamo rivedere la rete ospedaliera, urge una revisione della medicina territoriale e una distribuzione equa delle risorse. La pandemia ha creato una spaccatura sociale, ma anche tra nord e sud che va a nostro vantaggio. Dall’Europa arriveranno molti fondi che vanno spesi in maniera oculata e non secondo la solita logica clientelare».

Al fianco di Rosato ci sarà Anna Nazzaro, vice sindaco di Atripalda: «Questi tre anni di esperienza amministrativa sono stati fondamentali per me, ma si aggiungono alla mia esperienza professionale. Stando a contatto con la gente ho avuto modo di capire il tessuto sociale. Facevo impresa e mi occupavo di profit, ma avevo sempre uno sguardo rivolto al no profit per aiutare le persone. Non voglio fare la politica per vocazione, ma per professione perché è la migliore forma di carità». Da vicesindaco ha potuto toccare con mano l’importanza del contatto con la Regione: «Gli amministratori locali hanno bisogno della vicinanza della Regione soprattutto per realizzare progetti, ma ho notato che è fondamentale avere un riferimento in Regione».

Della partita sarà anche il sindaco di Flumeri, Angelo Lanza: «Dobbiamo dare una speranza nuova ai giovani, devono sentirsi coinvolti dagli amministratori. I ragazzi chiedono di non dover andare via. Abbiamo molte risorse importanti su cui puntare lo sviluppo dell’Irpinia. Abbiamo anche dei problemi come il tema infrastrutturale». Nevicella Maria si sofferma sugli obiettivi futuri dei Popolari: «Voglio contribuire a questo progetto politico che, partendo da Sturzo, vuole realizzare il bene comune. Purtroppo oggi i concetto di popolarismo e bene comune sono stati sotterrati da soggetti che praticano il marketing mediatico puntando ad attirare l’elettore per un suo fine personale. Mi piace collegare la rinascita del popolarismo all’Umanesimo che mette la persona al centro».



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