Pm10 a quota 60: mai così male negli ultimi anni – IL CIRIACO

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Avellino – Non c’è solo l’emergenza Covid a preoccupare in città, la tematica ambientale continua a far sentire la sua voce e il 2020 fa già segnare il record di sforamenti del limite massimo di polveri sottili.

La centralina Arpac di via Piave ha, infatti, ormai registrato quota 60 superamenti, staccando alla gran lunga il limite massimo di 35 consentiti per un intero anno. E di questo passo c’è il rischio concreto che si arrivi al 31 dicembre raddoppiando questo limite.
Mai così male negli ultimi anni. Avellino si era mai ritrovata a dover fare i conti con una così vasta e costante presenza di Pm10 nell’aria anche se aveva chiuso ogni anno superando il limite dei 35 sforamenti, tranne nel 2019 quando al 31 dicembre quelli registrati furono 31. Il 2018 si era chiuso con 46 superamenti totali, mentre nello stesso periodo di quello preso in considerazione attualmente, la centralina Arpac aveva registrato 32 superamenti, quasi la metà di quelli segnalati oggi. Anche gli anni precedenti avevano seguito in maniera più o meno costante questo trend: il 2017 si era chiuso con 49 sforamenti (35 nei primi giorni di novembre); il 2016 e il 2015 avevano registrato 43 sforamenti in totale.

Il 2020, però, è stato caratterizzato da sostanziali differenze rispetto agli anni precedenti che avrebbero dovuto portare a una riduzione delle polveri sottili, ma così non è avvenuto, facendo suonare un campanello d’allarme ancora più preoccupante per l’inquinamento in città. La prima differenza sostanziale è da individuare nello spostamento del terminal dei pullman da Piazza Kennedy al piazzale degli irpini. Da più parti indicato come fonte di inquinamento atmosferico, la delocalizzazione del terminal non è stata compensata da una riduzione dello smog in città. La seconda novità sostanziale di questo 2020 riguarda la tragica pandemia che sta interessando il mondo intero. Avellino, al pari delle altre città, ha dovuto fare i conti con i due mesi di lockdown di marzo e aprile. Periodo in cui la circolazione veicolare era quasi del tutto assente e le fabbriche chiuse. Nonostante ciò, però, anche in quei mesi la centralina Arpac ha continuato a registrare una eccessiva presenza di polveri sottili nell’aria.

Due elementi, quelli citati, che avrebbero dovuto contribuire a ridurre il Pm10, ma invece non hanno sortito effetto, anzi gli sforamenti continuano a ripetersi in maniera costante senza che in città, non solo non sia stata individuata una soluzione al problema, ma non sia stata nemmeno avviata una verifica scientifica per individuare le fonti di questo inquinamento che sta raggiungendo livelli critici e mai toccati finora.



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