Avellino – «Siamo preoccupati per il futuro della piscina comunale e dei dipendenti». Michele Caso, segretario Uil, non nasconde i propri dubbi.
Questa mattina i lavoratori della piscina comunale hanno trovato i cancelli chiusi. Sabato scorso è scaduta la cassa integrazione e oggi avrebbero dovuto ritornare alle proprie mansioni, ma non è stato possibile. Di conseguenza, accompagnati dai rappresentanti sindacali, hanno incontrato il primo cittadino Gianluca Festa «per capire cosa succederà, non possiamo stare sempre in attesa», spiega Michele Caso, al termine dell’incontro.
«Il sindaco ci ha confermato che il Comune andrà avanti per una doppia strada, da un alto la gara per il nuovo gestore (così come anticipato), dall’altro il rientro in possesso della piscina – spiega Caso. Noi intanto siamo molto preoccupati perché i lavoratori non percepiscono le retribuzioni. In totale avanziamo circa 50 mila euro». Secondo il sindacalista, il problema sarebbe «serio» e il futuro sempre più incentro: «Se questa struttura non riapre subito, senza cassa integrazione la situazione si fa delicata. Al momento non c’è stata nessuna comunicazione verso i dipendenti da parte della proprietà, nemmeno per sapere se e quando la piscina riapre».
Il Comune di Avellino avrebbe avuto dei confronti, nelle scorse settimane, con il nuovo management della Piscina, ma senza trovare una soluzione. Il quadro che si prospetta per i lavoratori non è per niente roseo, così come appare sempre più evidente che la situazione rischia di trascinarsi per altri mesi perché, la ricerca di un nuovo gestore da parte del Comune, oltre al rientro in possesso della struttura, non si risolverà nel breve periodo. «Se aspettiamo ripresa delle attività, allora la vedo drammatica – ammette Caso. Se invece arriva in soccorso la cassa integrazione, allora è diverso. Ma la deve richiedere la proprietà, è tutto nelle loro mani».
