Piano di Zona, Preziosi: troppe anomalie, Festa vuol gestire da solo, è ora che la Regione intervenga – IL CIRIACO

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 «L’Azienda Speciale Consortile è stata approvata da sedici consigli comunali e da atti notarili. I sindaci non possono chinare il capo di fronte ad una situazione di stallo. Festa? Vuole continuare a gestire l’ambito senza interferenze. La Regione può e deve intervenire». Il capogruppo de “La Svolta” Costantino Preziosi analizza la situazione di stallo in cui versa l’ambito territoriale A4.

 Cosa ne pensa delle dimissioni del coordinatore del piano di zona?

 «L’ingegnere Cicalese si è dimesso da un ruolo che, che già da Statuto, non ricopriva più, dal momento che la sua proroga era di trenta giorni e l’azienda è stata costituita nel 2019. Si è dimesso continuando a fare l’ordinario, ma sarei curioso di sapere o capire cosa invece sia stato fatto di straordinario dal 2019 ad oggi e, a seguito dell’ennesima dimissione, che non sarà più fatto».

La stessa azienda consortile di cui Cicalese è stato direttore ad interim.

«Mi pare di si, sembra che lo sia stato per 14 mesi e per Statuto aveva il compito, oltre ad altre funzioni, anche di sottoporre al consiglio di amministrazione lo schema di bilancio annuale e pluriennale e del conto consuntivo. Non mi sembra che tali atti siano stati  fatti. In questa situazione molti possono avere responsabilità a vario titolo, per lo stallo creatosi, e se fino ad ora nulla hanno fatto. Sono sicuro che i Sindaci  non accetteranno le dimissioni, già respinte nel 2019, fino a quando Cicalese non presenterà la rendicontazione annuale  del Fondo Unico d’ambito prevista dalla convenzione».

Quindi, l’ambito resta in una fase di stallo?

«E’ semplice, i Sindaci ora si sono “impallati” perché comunque non possono nominare un altro Direttore Generale, in quanto c’è già un vincitore della selezione, né possono nominare un nuovo coordinatore perché sarebbe una grossa forzatura perché la società consortile, una volta costituita, subentra nella gestione del precedente Piano di zona».

Ma al di là dello statuto, che lettura dà al blocco dell’ambito?

«Non vorrei che le dimissioni di Cicalese siano un’altra magata, e che possano servire come apripista a qualcuno/a, probabilmente per premiare qualche candidato, così come già accaduto per altri che sono stati collocati a fare i commissari di qualche società, qualche altro nelle cooperative del piano di zona, altri come investimento a futura memoria, così come le figure dei comandi, rispetto ai quali sto aspettando che si realizzino per poi chiedere se un ente strutturalmente deficitario può fare comandi. Non capisco poi Cicalese come fa ad accusare l’assemblea dei sindaci di non aver provveduto ad individuare il responsabile finanziario dell’azienda che, da statuto, avrebbe dovuto essere scelto dal cda su proposta del direttore che, fino alle sue dimissioni, era proprio lui. Non vorrei che questa inerzia evidenziata da Cicalese, fosse dovuta alle ambizioni di qualche dirigente dei comuni dell’ambito. Questa storia si ripete ciclicamente, ma sembra che tutti se ne dimenticano» Questa storia si ripete ciclicamente, ma sembra che tutti se ne dimenticano».

Sarà mai possibile avere una gestione efficace dei servizi sociali dell’ambito A4?
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I sindaci dei Comuni  compresi nell’Ambito Territoriale Sociale A04, per dare una gestione più efficace, efficiente ed economica al servizio a favore  degli “ultimi e degli invisibili” hanno costituito un’Azienda Speciale Consortile con atto pubblico notarile allo scopo di conseguire le finalità previste negli atti deliberativi adottati dai rispettivi consigli comunali. Alcune persone però sono come i camaleonti e, a seconda della convenienza del momento, appoggiano l’una o l’altra gestione. Voglio ricordare intorno ai piani di zona quante cooperative ruotano, quale immenso potere si gestisce, e qualcuno, anziché pensare al bisogno, fa prevale sempre il problema atavico del potere per non dire peggio».

E del bando per la nomina del direttore generale bloccato da Festa, cosa pensa?

«Se c’è un vincitore della selezione per l’affidamento dell’incarico di Direttore Generale dell’Azienda, e dopo circa 5 mesi di attesa non è stato ancora contrattualizzato, se questi porta i Comuni in giudizio, vi sarebbe un  danno erariale a carico degli associati. Se poi, come sembra dire  il Sindaco, ci sono problemi procedurali, allora Festa li dica con chiarezza e mandi via i responsabili, e chi ha partecipato alla commissione per la selezione. Questo imporrebbe la trasparenza».

Quindi il destino dell’ambito è quello di continuare nella più totale confusione?

«E’ evidente che regna solo tanta confusione. Qualcuno sopravvive, indisturbato (e chissà per quali motivi e vorrei che venisse spiegato, e sta producendo atti il vecchio l’Ufficio del Piano con la vecchia Convenzione, ripudiata da tutti  in dispregio agli indirizzi politico-amministrativi dei 16 Consigli Comunali. Peraltro se il vincitore della selezione proporrà ricorso, chi nominerà l’avvocato difensore e in base a quale capitolo di bilancio  – inesistente- si procederà al relativo pagamento?»

Vi è qualche anomalia?

«Non è anomalo che il sindaco di Avellino abbia conservato per sé la delega ai servizi sociali del Comune di Avellino, la Presidenza del Coordinamento Istituzionale del vecchio Ambito A04, la Presidenza del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda? Come fa un uomo sempre solo al comando a ricoprire, con serietà, tutti questi incarichi? Siamo sicuri che non debba darsi luogo all’articolo 63 del Testo unico degli enti locali e al UEL e al decretp legge 39/2013? E ancora, l’Ufficio di Piano del vecchio Ambito A4, ha pubblicato svariate gare di appalto, molte sotto soglia, per l’affidamento di servizi sociali per un importo complessivo, se non mi sbaglio,  di oltre 1.600.000 euro, forse spacchettando un unico finanziamento del Ministero del Lavoro, di cui al progetto PON Inclusione, assegnato al Comune di Avellino – capofila dell’Ambito Territoriale Sociale per l’annualità 2017-2019? Tutto questo non è dato sapere».

Ma ci sono disparità secondo Lei?

«Il riparto, secondo me errando, è stato effettuato solo in base al numero di abitanti  e pare non utilizzando i criteri di riparto della regione Campania sulla scorta invece del numero di anziani, disabili, minori, estensione territoriale. Ciò ha creato disparità di trattamento tra i cittadini dell’Ambito oltre ad aver snaturato le funzioni proprie dell’Ufficio di Piano d’Ambito che avrebbe dovuto, invece, coordinare l’emergenza attraverso soluzioni gestite in forma associata e a favore di tutte le fasce più fragili della popolazione dei 16 Comuni in modo equo, trasparente, efficace ed efficiente. A quanto pare nessuno degli altri Sindaci dell’Ambito ha avuto da ridire. Sarebbe bello sapere che ne pensano».

Lei pensa che il sindaco voglia continuare a gestire il piano d’ambito A04 da solo?

«Da quello che leggo, perché alcuni Sindaci si stanno ribellando, sembra che Festa abbia intenzione di continuare a gestire l’Ambito A4 tramite la vecchia Convenzione con Avellino capofila anziché far decollare l’Azienda consortile. Questa è la mia impressione. Penso, ma posso sbagliarmi, che per quanto detto sopra il Sindaco di Avellino intende continuare a gestire in solitudine l’Ambito A4 senza avere interferenze né del Direttore Generale vincitore del concorso, né di un Consiglio di Amministrazione. Appare davvero sconcertante che i Sindaci dei piccoli comuni calino la testa. La cosa più eclatante è che la legge regionale n. 11/2007 assegna alla Regione Campania l’esercizio del potere sostitutivo nei confronti degli enti locali che non hanno adempiuto alle disposizioni  della stessa legge. Nel caso di specie, come sembra, l’Ambito A04 è da anni inadempiente in quanto l’ultima programmazione del Piano Sociale di Zona è ferma al 2017. Vuol dire che mentre il Sindaco di Avellino si fa i complimenti da solo affermando che tutti i servizi sono partiti, di fatto la programmazione del 2018 non è stata neppure presentata agli Uffici regionali e siamo nel 2020».

 



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